Sgominata la banda della pelle, arrestate 6 persone

8 aprile 2016 | 11:56
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Sgominata la banda della pelle, arrestate 6 persone
Sgominata la banda della pelle, arrestate 6 persone
Sgominata la banda della pelle, arrestate 6 persone

Hanno rubato pelli e calzature nelle aziende di Fucecchio. Per questo i carabinieri della compagnia di Empoli, guidati dal comandate Giorgio Guerrini e dal capitano Giovanni Palermo a capo del nucleo radiomobile, a seguito di una complessa indagine avviata nel 2014, hanno sgominato il sodalizio criminale dando esecuzione alle misure cautelari per sei persone, disposte dal pm del Ledda e convalidate dal gip di Firenze. I sei soggetti finiti in carcere o agli arresti domiciliari sono accusati di furto aggravato in concorso tra loro. Tra le persone coinvolte, un 70enne di San Miniato, denunciato, poiché, stando alle indagini, procurava le attrezzature.

Un’assocaizione a delinquere che nel corso del tempo aveva permesso ai resposabili, secondo le indagini, di commettere furti di pellame in quattro concerie di Fucecchio e ai danni un bancomat nel Valdarno. Oltre ai 6 raggiunti dai provvedimenti del tribunale, ci sono ancora 4 persone secondo i carabinieri da identificare. I furti sono avvenuti tra marzo e agosto 2014. In carcere ci sono un uomo 45 anni che vive a Cerreto Guidi Raffaele Iervolino, Pietro De Lisa originario di Salerno ma residente ad Altopascio e al momento detenuto per altri reati nel carcere di Pisa. Poi, tra i destinatari delle misure cautelari domiciliari, compaiono anche Giovanni Bussola un 30enne già sottoposto alla misura detentiva domiciliare per altro reato a Matelica, nelle Marche, Lucio Ferrara anche lui residente a Matelica oggi detenuto per altri reati a Livorno. Misure domiciliari anche per Marcello My un 60enne di Serravalle Pistoiese e Salvatore Cavataio di 49 anni abitante a Monsummano Terme. Tutte persone già note alle forze dell’ordine e che ora dovranno rispondere anche dei gravi indizzi di colpevolezza che sono emersi a loro carico in merito ai furti di pellame, calzature e bancomat.

I colpi
La banda è accusata di avere messo a segno quattro colpi: il primo al calzaturificio Luigi Baracchino di Fucecchio da dove, nel giugno del 2014, portarono via 800 paia di scarpe per un valore che superava i 120mila euro. Il mese successivo tra il 3 il 4 luglio la banda riuscì, dopo aver forzato il cancello di ingresso a penetrare all’interno dell’azienda Firenze Express portando via 1500 paia di scarpe e vari pancali di pelle semilavorata: un colpo da oltre 200mila euro. La refurtiva poi fu nascosta a Ponsacco in un magazzino abbandonato nella zona delle Melorie. La refurtiva, il giorno successivo comunque venne recuperata dai carabinieri di Pontedera che la restituirono al proprietario. L’altro colpo sempre ai danni della ditta Luigi Barachino fu messo a segno alla fine di luglio 2014: anche questa volta furono rubata circa 800 paia di scarpe sempre per un valore di 120mila euro. Anche in questo caso però il colpo non andò a buon fine perché la refurtiva fu recuperata dai carabinieri pochi giorni dopo, impedendo a Iervolino e Cavataio di piazzarla sul mercato.
Durante le indagini è emerso che la banda operava con una certa professionalità e con sistemi scientifici: tutti elementi che hanno fatto pensare agli inquirenti di trovarsi di fronte a professionisti del settore, ipotesi confermata poi da altre evidenze probatorie valutate anche dal Gip di Firenze, Limogi. La stessa banda comunque è stata ritenuta responsabile di un colpo commesso al bancomat del Monte dei Paschi di Siena all’interno del centro commerciale Val di Pesa di Montelupo Fiorentino: con una lancia termica era stato forzato il bancomat, ma i banditi aveva svuotato solo il cassetto degli “scarti” per poi fuggire a bordo di un furgoncino con il solo bottino di 70 euro.

(Notizia in aggiornamento)