S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto

6 marzo 2016 | 04:43
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S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto
S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto
S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto
S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto
S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto
S. Miniato, quattro famiglie sull’orlo del baratro – Foto

Molto è stato fatto anche se tanto resta ancora da fare. Dissesti e smottamenti restano temi caldi nel comune di San Miniato, dove l’emergenza frane ha messo più volte a dura prova la fragilità del territorio, costringendo in passato a correre ai ripari con importanti lavori di sostegno e consolidamento. Alcune delle zone maggiormente critiche hanno visto l’attuazione di interventi di tipo preventivo, mentre altre vengono tuttora monitorate. Anche se in termini di ripristino molti interventi sono stati fatti, rimane però ancora molto altro da fare. L’esempio parte dal centro storico, in particolare dal versante sud della città che, sebbene ad oggi sia in condizioni profondamente migliorate, presenta un tratto che comprende i terrazzamenti di via Maioli, a ridosso di alcune abitazioni, dove i lavori di risanamento dipendono sempre dal reperimento dei fondi necessari.

Proprio questo versante, che va da via Gargozzi al lato sud della chiesa di Santo Stefano, fu interessato da un imponente cedimento già tre anni fa, mentre è recente la conclusione dei lavori di messa in sicurezza e stabilizzazione dell’area (leggi anche: Via Maioli e vicolo carbonaio, lavori terminati). Gli sforzi comunali, che hanno visto in prima linea l’attivismo dell’assessorato ai lavori pubblici, attraverso il reperimento di finanziamenti regionali, hanno permesso di far sì che ad oggi i residenti in quel tratto possano tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia ci sono ancora quattro famiglie che sperano in un pronto intervento di consolidamento relativamente alla corona di frana che le unisce per uno sviluppo di oltre 50 metri. A distanza di due anni dalla prima frana, nel marzo 2014, la situazione non è stata ancora sanata e risulta piuttosto preoccupante soprattutto per la famiglia del civico 8. Qui, come si può vedere dalle foto, il giardino di casa vede la sua conclusione in un limbo di terra sull’orlo del baratro: al tempo le abbondanti piogge favorirono una frana che trascinò a valle l’antico muro di contenimento, privando i proprietari dello spazio a verde che avevano curato per anni con amore e dedizione. A subirne le conseguenze anche il terrazzamento sottostante, dal quale sono state divorate varie piante tra cui quelle di olivo. A turbare è inoltre il pensiero che le crepe e la vistosa depressione del terreno possano peggiorare e, di conseguenza, minare la stabilità delle abitazioni e dei muri di confine. La situazione è comunque tenuta sotto controllo attraverso l’ausilio di inclinometri, oltre che dai professionisti del settore. “Siamo grati all’amministrazione comunale, in particolar modo all’assessore ai lavori pubblici Manola Guazzini che in tutto questo tempo ci ha seguito e sostenuto – affermano i proprietari –. Per rendere sicura quest’area serviranno risorse ingenti, ma noi continueremo a pazientare, sperando che maturino presto le condizioni per fare gli interventi”.

Serena Di Paola