
Tempi d’insicurezza generalizzata quelli di oggi, un po’ ovunque. Complice, forse, anche la televisione. Ma anche nel Comprensorio del Cuoio c’è paura, o quantomeno desiderio di maggior sicurezza: e la tecnologia, si sa, è la prima risorsa ad essere prensa in esame in questi tempi di furti in casa o in azienda.
E intanto la voglia di telecamere supera anche quella degli allarmi in casa. A darne una mezza conferma sono i molti esercenti che proprio in questa zona operano nel settore degli allarmi, antifurti e videosorveglianza, che forse a fronte anche di una maggiore accessibilità di questi apparecchi stanno in quest’ultimo anno registrando un aumento dell’interesse da parte del pubblico. “E’ qualcosa che in particolar modo riguarda i privati cittadini, più che le aziende – spiega Gianfranco Tripaldi, di Santa Croce – anche perchè le aziende in genere quando aprono già si dotano di qualche sistema di sicurezza”. Il vero aumento “dei preventivi, più ce degli acquisti” viene invece dai privati cittadini. “Il nostro è un settore dove fa molto il passaparola” racconta Samuele Grisostomi, responsabile di un’azenda specializzata in allarmi a San Miniato. “Molti dei nostri clienti non hanno mai avuto nessuna brutta esperienza, ma spessissimo, se non sempre, sono amici di persone che ci sono passate. Le notizie che vengono dalla stampa poi fa il resto”. Ed è infatti l’impressione generale che furti in casa e in villa, oltre che piccole rapine in bar e negozi, siano in aumento a muovere la curiosità di molti, soprattutto verso mezzi deterrenti. Anche coloro che non hanno notato grandi aumenti di richieste di antifurti e allarmi (come però affermano la maggiorpare degli interpellati, alcuni dei quali parlano di un 30% in più) confermano una crescita della domanda di telesorveglianza. “In tanti chiedono le telecamere, anche solo a fini di deterrenza – dice Giuseppe Mangano, titolare di una ditta a Castelfranco. – Anche perchè con gli anni i prezzi sono andati calando”. “Le aziende invece preferiscono affidarsi a servizi differenti, come le agenzie di sicurezza. Su eventuali metodi di deterrenza poi preferiscono farsi consigliare da loro” raccontano in molti. “Fra i privati invece è boom, anche di coloro che si informano da internet. Ormai è da li che arrivano la maggiorparte dei clienti – dice Daniele Ricotta, titolare di una ditta a San Miniato. – Solo alcuni giorni fa siamo stati contattati anche da un’esercente straniero della zona. I commerciani che si informano sono sempre di più, e molti vedono come una restrizione eccessiva l’obbligo di cancellare le immagini delle telecamere entro 48 ore, come prevede la legge”. “Più i privati, perché le aziende già ce l’hanno – dice un’altro – anche se in quel settore si sono fatti sentire i tanti furti di pelle di questi mesi, e quindi si potenzia ciò che già c’è”.