Shalom, tecnico e donna di San Miniato bloccati in Burkina

16 gennaio 2016 | 14:57
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Shalom, tecnico e donna di San Miniato bloccati in Burkina

Sono tornati in aeroporto nel primo pomeriggio di oggi i volontari Shalom rimasti bloccati dopo gli attentati di ieri sera a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Il gruppo si trova attualmente all’interno del terminal, in attesa di conoscere il volo che li riporterà in Europa, con scalo a Parigi.

Secondo le ultime notizie, la comitiva di Shalom dovrebbe comunque riuscire a partire nell’arco del pomeriggio, arrivando in nottata nella capitale francese per poi attendere la coincidenza in direzione Roma. Salvo ulteriori ritardi, il gruppo dovrebbe atterrare in Italia nella mattinata di domani.
La situazione, nel paese africano, appare in questo momento sotto controllo, dopo i terribili attentati di ieri sera che hanno colpito un albergo e un locale a poche centinaia di metri dall’aeroporto, dove don Andrea Cristiani si trovava in quel momento, con gli altri volontari, in attesa del volo Air France delle 23,55. Sei, in tutti, i componenti della comitiva che sarebbe dovuta rientrare in Italia, e che hanno raccontato di aver udito chiaramente le esplosioni e gli spari a pochi passi dal terminal. Dopo alcuni minuti di incertezza, con il blocco di tutti i voli in entrata e in uscita, il gruppo ha deciso di rientrare nella casa di Shalom alla periferia della città, pochi minuti prima che venisse proclamato il coprifuoco.
Insieme a don Andrea, parroco della collegiata di Fucecchio e fondatore del movimento, era presente in quel momento in aeroporto anche il vescovo argentino Roberto Rodriguez Petri, presidente onorario di Shalom e zio di don Andrea (il nonno Fortunato Petri era originario di Staffoli), che proprio questo mercoledì è atteso in udienza da Papa Francesco per riferire dei progetti portati avanti nel paese africano. Insieme a loro sarebbero dovuto rientrare in Italia anche i sanminiatesi Luciano Campinoti (nella foto) tecnico pozzaio, incaricato di seguire il progetto acqua, e Clara Banti, da anni residente a Milano ma originaria della città della Rocca dove vivono i genitori Enrico Banti e Silvia Vallini. Della comitiva fanno parte poi Maria Fantacci e Gabriella Betti, residenti rispettivamente a Firenze e Nuoro, sostenitrici del progetto di adozioni a distanza, arrivate in Burkina per conoscere di persona i ragazzi adottati.
Inizialmente, del gruppo avrebbe dovuto far parte anche Andrea Gozzini, sanminiatese, responsabile del progetto acqua, padre dell’assessore Giacomo, rientrato in Italia in anticipo rispetto agli altri, due giorni fa, per alcuni impegni di lavoro.
Nel paese africano, però, si trovano attualmente altri volontari Shalom, in parte originari del comprensorio, che dovrebbero restare in Burkina fino alla fine di gennaio. È il caso di Piero Selmi, fucecchiese, geometra, che sta seguendo i progetti Shalom per la parte che riguarda l’edilizia. Insieme a lui, anche padre e figlia di Cerreto Guidi: si tratta dell’agronomo Stefano Piemontese, originario di Firenze, arrivato in Burkina con la figlia Luisa e con il fidanzato di quest’ultima, Mattia Liuzzo. Con loro, infine, Maria e Enrico Spinelli, volontari Shalom di Prato, mentre il resto della comitiva partita il 5 gennaio era già rientrato in Italia nei giorni scorsi.
Dal 5 al 15 febbraio, è previsto un nuovo viaggio (che risulta confermato) al quale prederà parte anche il nuovo presidente di Shalom Gabriele Gronchi, residente a Capanne di Montopoli. (g.p.)