
Un’indagine retrospettiva approfondirà i casi di meningococco C con interviste dirette alle persone colpite oppure ai loro familiari e un’indagine epidemiologica sui portatori, fatta a campione.
Questo oltre alle misure di profilassi fino a oggi attuate, comprese le misure di vaccinazione. Sono gli orientamenti suggeriti anche dall’Istituto superiore di sanità ed emersi dalla riunione della Commissione regionale per le strategie vaccinali cui hanno partecipato anche l’Agenzia regionale di sanità e i referenti per le indagini di laboratorio. Da chiarire, questa la volontà, aspetti relativi alla situazione “anomala” della Toscana rispetto al contesto nazionale nella diffusione di questo ceppo. La Commissione ha fatto il punto sulla situazione di circolazione del meningococco C, relativa all’anno 2015 e ai primi casi del 2016 e sulla base delle risultanze ha dato tali indicazioni. Le misure di profilassi ai “contatti” mediante terapia antibiotica saranno attuate anche per le persone eventualmente già vaccinate, quale misura di estrema precauzione, visto che con questo tipo di indicazione non si sono verificati ad oggi casi secondari, cioè di contagio diretto da persona malata. La settimana prossima è prevista una ulteriore riunione per decidere le modalità operative di esecuzione dei protocolli delle indagini epidemiologiche e un esame più approfondito di quanto indicato dalla letteratura scientifica sull’efficacia delle vaccinazioni nelle varie fasce di età.