Ancora furti nelle case, il problema sicurezza e il diritto

5 dicembre 2015 | 10:48
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Ancora furti nelle case, il problema sicurezza e il diritto

Ancora ladri nelle abitazioni. Il problema sicurezza torna a farsi sentire come ogni giorno con prepotenza nei comuni del comprensorio del Cuoio. Nella serata di ieri sono stati commessi altri due nuovi furti in abitazione. Il primo a Castelfranco di Sotto, il secondo a Santa Maria a Monte.

Due furti messi a segno nell’intimità dei cittadini, penetrando nelle abitazioni, rovistando nella vita privata delle persone, tra gli effetti personali in cerca di oggetti di valore o in cerca di soldi. I ladri o comunque criminali, nel senso di coloro che commettono un crimine, per il codice penale un delitto, continuano quindi a scorrazzare nel comprensorio del Cuoio. Una situazione che se la si analizza dal punto di vista giuridico e costituzionale avrebbe dell’incredibile, visto che le forze dell’ordine, per lo più i carabinieri della compagnia di San Miniato in questa zona, deputati proprio a essere i tutori dell’ordine e della legalità, nonostante tutta la buona volontà di ufficiali, sottoufficiali (soprattutto loro che sono sempre in prima linea spesso senza badare all’orario di lavoro) e carabinieri semplici, sempre pronti a intervenire in difesa dei cittadini, non riescono ad arginare. Spesso si dice che i cittadini hanno lasciato la finestra aperta, la porta chiusa male, sono stati incauti, ma su queste affermazioni bisogna stare attenti perché passare al concetto che il non chiudere una finestra possa essere una legittimazione al delitto del furto, una logica inaccettabile in uno Stato di diritto che tutela i cittadini e in un sistema giudiziario che non prevede, almeno in questo caso e per fortuna, legittimazioni di natura consuetudinaria. E non si può neppure pensare che a causare la situazione siano i sindaci o gli amministratori che certamente sarebbero ben contenti di avere comuni più sicuri. Loro quello che possono fare lo fanno. Gabbanini a San Miniato si attrezza con le telecamere per aiutare gli uomini dello Stato a vigilare, Toti a Castelfranco organizza proprio con l’ausilio dei militari dell’Arma, i gruppi whats up per vigilare su territorio e avviare in tempo reale della presenza di persone sospette, Parrella, così come Deidda, incontra periodicamente i cittadini insieme ai carabinieri per insegnargli a diffidare di possibili truffatori, insomma i sindaci si danno da fare e non rinunciano al loro ruolo di garanti della collettività anche in questo caso, ma di più, se vogliono rimanere nel solco della legalità che per estensione rappresentano, non possono fare e non devono fare, perché questo vorrebbe dire sostituirsi ad altri soggetti della partita sicurezza e arrogarsi poteri che non gli competono.

Gabriele Mori