





“Le tombe parlano da sole”. Lo dice una signora che cambia i fiori finti con quelli veri e pulisce con l’alcol un loculo nel cimitero di Montopoli dentro al quale c’è una centenaria: “E’ la mamma di mio suocero – dice -. Mia suocera non ha mai voluto che qualcuno preparasse la tomba per i morti al posto suo, ma quest’anno tocca a me.
Ci ha sempre tenuto: venire qui oggi è una forma di rispetto, anche verso di lei che ora sta male”. Le tombe, è vero, parlano da sole nei cimiteri di Montopoli, San Miniato, La Catena, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte dove Il Cuoio in Diretta ha fatto un giro, come tanti di voi stanno facendo in questi giorni. Le tombe parlano da sole e raccontano che non c’è crisi nel rispetto dei defunti, sulle tombe dei quali, almeno per qualche giorno, si trovano solo fiori freschi. C’è chi aspetta oggi o l’ha fatto ieri, però quasitutte le tombe sono in ordine, pronte ad accogliere amici e parenti, che in questi giorni passeranno. Non è solo una questione di Fede o di credere che ci sia qualcosa oltre la morte, il giro dei cimiteri è anche un modo per rispettare le persone che si sono amate e, quindi, anche la propria storia personale, in qualche modo.
Gli acquisti
La crisi economica c’è stata. Ma facendo un giro per i cimiteri del comprensorio, si capisce come negli anni abbia assunto forme diverse e ora sia quasi a un nuovo adattamento: si risparmia il resto dell’anno sui fiori, ma in questa settimana proprio no. Lo ammettono in molti: durante l’anno non di rado capita di sostituire i fiori veri a quelli di plastica, più longevi ed economici. Eppure oggi, festa di Ognissanti, non sono mancati gli acquisti di mazzi freschi e vasi di ogni tipo. “Si può risparmiare su tutto – affermano alcune signore, al cimitero di San Miniato – ma comprare un fiore fresco per i nostri cari non ci porterà certo al fallimento. Soprattutto in vista di una festa importante come quella di oggi. Non servono grandi composizioni, se non ce le possiamo permettere. Basta anche solo una piccola rosa”. Tra le passanti c’è anche chi assicura di non aver mai comprato un fiore finto, poiché non lo vede rispettoso nei confronti di una persona che, pur non essendoci più, merita comunque un pensiero degno della sua memoria.
E in effetti gli ornamenti delle tombe nel cimitero in centro a San Miniato e in quello di via Catena confermano questa tendenza.
“Capita poche volte che durante le feste cristiane vengano acquistati dei fiori finti o addirittura che le persone si presentino a mani vuote – spiega un fioraio -. Solitamente non si rinuncia al classico mazzo di crisantemi o al vaso di ciclamini. Tanti scelgono pure le composizioni preconfezionate con gigli bianchi e orchidee”. Parole ribadite un po’ da tutti. Anche a Santa Maria a Monte. “La colpa non è di nessuno: solo del calendario – dice una signora intenta a comprare alcuni vasi di ciclamini – il problema vero è il resto dell’anno: non c’è mai nessuno. Pochi anche il fine settimana. Oggi però è differente, forse anche perché le nuove generazioni sentono meno questa tradizione”.
“Non credo ci sia meno rispetto per i morti – subito le risponde la signora Isidora, da sempre fioraia di fronte al cimitero del capoluogo. “In generale vendiamo un terzo di quanto vendevamo un tempo, è vero, tranne nella giornata di oggi. Ma la colpa è più che altro della crisi”.
“Ci sono stati anni – racconta una signora, al cimitero di Montopoli con la zia – in cui i prezzi dei fiori, in questo periodo dell’anno, subivano un’impennata. Io oggi sono andata al supermercato e ho visto i vasetti di orchidea a 5 euro. Poi ho preso i crisantemi, ma c’era lo sconto del 50 per cento su tutto. Sa, i fiori se stanno lì si deperiscono”. Lo sa bene la zia, che mentre parliamo raccoglie i fiori finti da terra. “Oggi ci vanno quelli veri – dice -. E’ freddo, ma quanto durano durano. In questi giorni qui bisogna farlo, così si levano i fiori finti, si lavano e si puliscono. Poi si riportano per passare l’inverno. Qualche volta i fiori veri li porto lo stesso, ma se non vieni spesso si sciupano. E’ meglio un bel fiore finto che uno appassito e vero”. Lo pensa anche una coppia del sud, da una vita a Montopoli. Loro, sulla tomba a terra, hanno piantato alcuni fiori del giardino, “così – spiegano – sono sempre freschi e la tomba risulta in ordine. Poi ogni tanto ci porto altre piantine o fiori freschi, ma questa ci stanno ormai da tre anni”. “Io ho la fioraia di fiducia – spiega una signora -. Che c’entra, se vedo un fiore o una pianta al mercato e mi piace la prendo, ma della mia fioraia mi fido: mi suggerisce le cose migliori per il periodo e conosce i miei gusti. Poi, se voglio spendere meno, prendo una cosa più piccola”. Proprio i prezzi dei fiori sono però alla base di cambiamenti nei costumi e nelle scelte dei visitatori, come ci dice la signora Giovanna, fioraia di fronte al cimitero di Castelfranco: “Una volta si compravano rose, orchidee, strelizie, anthurium – dice – oggi anche per Ognissanti sono tornati di moda fiori più poveri, quelli che usavano una volta e che sino a qualche tempo fa non chiedeva più nessuno, come crisantemi e garofani”.
I visitatori
Pochi gli uomini: i più accompagnano la moglie che li dirige nei lavori. Molte le persone in su con l’età. In questi giorni di festa e di raccoglimento, che nulla hanno a che fare con le feste in maschera che affollavano i locali della vigilia, al cimitero c’è anche qualche coppia giovane o qualche figlio che accompagna la madre, come se così, davanti a quelle foto, fosse più facile tramandare la memoria.
Serena Di Paola
Nilo Di Modica
Elisa Venturi