Mazzeo, Nardini, Pieroni. Il Pd manda in regione 3 consiglieri

1 giugno 2015 | 11:16
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Mazzeo, Nardini, Pieroni. Il Pd manda in regione 3 consiglieri

Quella trascorsa è stata la notte delle sorprese. O forse no. Oggi i commenti al voto sono difficili come ieri lo erano le previsioni, perché la partita della campagna elettorale pisana, diventata una sorta di congresso del Pd da giocare tra un poker d’assi, è stata stravolta dalla donna di cuori, che scegliendo di non fare ticket con nessuno, ha preso la seconda preferenza un po’ da tutti. E da molti, a giudicare dal risultato, anche la prima.

Alla fine il Pd di Pisa esprimerà tre consiglieri regionali: Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni. Questo il risultato dopo la lunga notte di scrutinio dei voti. Rimangono fuori il consigliere e capogruppo Pd uscente Ivan Ferrucci che evidentemente non ha convinto il suo elettorato a riconfermarlo per i prossimi 5 anni e Francesco Nocchi, dato praticamente per eletto alla vigilia del voto e che ha rassegnato le dimissioni anche da segretario provinciale del Pd pisano: la scelta di queste due anime del Partito di correre da sole potrebbe averle penalizzate entrambe. Se, infatti, le preferenze per Nocchi e Ferrucci fossero state dirottate su un’unica persona, questa sarebbe stata eletta, parlando solo in termini di numeri. Ma questo voto è stato molto altro che Pd. È stata la notte in cui un intero seggio di Santa Croce sull’Arno ha preferito Borghi a Rossi. E il giorno prima, quello in cui uno su due non è andato al seggio. Lo chiamano voto di protesta, in una semplificazione che tende a chiamare vincente l’astensionismo e non tiene conto di chi governerà. Perché poi dovrebbe essere questo il punto centrale del diritto di voto, visto che qualcuno, pure se alle urne vanno in pochi, poi deve governare. Pisa dovrebbe mandare in consiglio anche Roberto Salvini per la Lega e Irene Galletti del movimento 5 stelle. Su Santa Croce, ma anche su buona parte del resto del Cuoio, la questione immigrati deve aver pesato, ma di più deve averlo fatto la politica del Pd in generale: Borghi non grida, chiede il confronto, offre un’alternativa a Rossi e al suo Pd. Ecco, per questo quel voto non può essere svilito e liquidato solo come protesta. Quel voto, semmai, è un invito al Pd a fare meglio e, quindi, l’analisi generale non può fermarsi solo al fatto che ha vinto la buon amministrazione di Rossi e del Pd. Tanto che ha tenuto il moderato Pieroni e hanno stravinto i “nuovi” Mazzeo e Nardini. Intanto, però, al primo turno, senza neppure il 50 per cento dei voti del 50 per cento degli elettori, il governatore cresciuto nelle sponde del padule di Bientina Enrico Rossi si prepara al suo secondo mandato. Con altri tre eletti nel collegio Pisa nella sua maggioranza e due in opposizione, che con questo territorio, in questi giorni, si sono presi degli impegni.