Carlo Seppia è innocente: “Il fatto non sussiste”

Carlo Seppia, lo studente di 29 anni, accusato di devastazione nel corso della manifestazioni degli Indignados a Roma nel 2011, da ieri (9 marzo) è un uomo libero.
Il giovane residente nel comune di Palaia ad Alica, ma in passato ha vissuto a San Miniato, non è colpevole di quanto la giustizia gli ha contestato nel corso degli ultimi tre anni, in particolare della devastazione di un mezzo blindato dei carabinieri a piazza san Giovanni a Roma. Per la suprema corte, che cancella quindi ogni addebito al Seppia, il fatto non sussiste. Un’assoluzione piena che libera il 29enne da ogni pendenza con la legge dopo un calvario durato tre anni e consumato tra gli arresti in carcere e i domiciliari. Decadono quindi anche la altre accusa, ovvero la resistenza aggravata a pubblico ufficiale oltre che la devastazione. L’avvocato di Seppia inoltre ha fatto sapere che il suo cliente intende chiedere i danni per il lungo periodo di detenzione, a questo punto ingiusta che ha subito.
La vicenda giudiziaria del Seppia dopo tre gradi di giudizio trova un epilogo. In primo e secondo grado era stato ritenuto colpevole, la Cassazione aveva annullato la sentenza di secondo grado ordinando a un’altra sezione dello stesso tribunale di ricelebrare il processo che ha portato a questo epilogo.