Falso in atto pubblico, due anni per Chiari e Picchi

9 febbraio 2015 | 15:41
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Falso in atto pubblico, due anni per Chiari e Picchi

Condanna a due anni (pena sospesa) per Tiziana Picchi. L’attuale segretario comunale di Pontedera, all’epoca dei fatti delle ex officine della Latta, svolgeva la stessa mansione a Lucca. Medesima condanna per l’allora assessore di Lucca Marco Chiari: il collegio giudicante li ha ritenuti colpevoli, stamane, del reato di falso.
La vicenda è quella del complesso lungo viale Giusti, a Lucca. La giunta dell’allora amministrazione Favilla, era il 2011, decise di rinunciare al diritto di usufrutto del parcheggio nell’ex Safill, ottenuto in base alla convenzione siglata con la proprietà nel 2004.
Proprio con quella delibera, quindi, la giunta decise di rinunciare al diritto e vendere i posti auto a un prezzo che la Procura ha ritenuto essere di favore. Una delibera, quella della giunta, secondo il Pm caldamente sostenuta da Chiari, che nello stabile avrebbe messo il suo studio con un affitto di favore. Non secondo il collegio giudicante, invece, che ha fatto cadere tale accusa. La condanna deriva, invece, dal fatto che Chiari ha affermato di non essere stato presente a quella votazione di giunta e assente risulta nel verbale di seduta redatto da Picchi. Ma la versione non ha evidentemente convinto i giudici, che li hanno ritenuti responsabili di aver commesso un falso in atto pubblico.
Decaduto il reato di corruzione, sono quindi stati assolti dal collegio tutti gli altri imputati: Umberto Pera, Alberto Baraldi, Massimiliano Volpi, Fabio Giorgetti e la Safill a titolo societario.