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Scuola, Uil: “La sfida sarà trovare un equilibrio tra efficienza e inclusività”

30 settembre 2024 | 18:49
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Scuola, Uil: “La sfida sarà trovare un equilibrio tra efficienza e inclusività”

“Per affrontare il problema del dimensionamento scolastico, la Toscana potrebbe adottare alcune misure che tengano conto delle specificità territoriali”

“Il dimensionamento scolastico e la tutela dell’autonomia rappresentano due facce della stessa medaglia per il futuro dell’istruzione in Toscana. Se da un lato è necessario razionalizzare le risorse per garantire la sostenibilità del sistema, dall’altro è fondamentale preservare la qualità dell’offerta formativa e il ruolo centrale che la scuola riveste nelle comunità locali. La sfida sarà trovare un equilibrio tra efficienza e inclusività, in modo che nessuno studente rimanga indietro, indipendentemente dal luogo in cui vive”. Lo dicono i segretario provinciali della Uil Pisa e LivornoMaria Vanni e Claudio Vannucci.

“Negli ultimi anni – spiegano -, il tema dell’autonomia scolastica e del dimensionamento è diventato centrale nel dibattito sull’organizzazione del sistema educativo in Italia. In particolare, la Toscana si trova a dover affrontare sfide cruciali per garantire un’istruzione di qualità in un contesto di riduzione della popolazione scolastica e di vincoli economici. Il dimensionamento scolastico, ovvero la riorganizzazione delle scuole sul territorio, è uno strumento che mira a ottimizzare risorse e strutture, ma solleva anche preoccupazioni per l’impatto su studenti, famiglie e comunità locali.

La Toscana è caratterizzata da una forte eterogeneità geografica, con aree densamente popolate come Firenze, Pisa e Siena, affiancate da territori montani e rurali dove la popolazione è più sparsa. Questa diversità territoriale ha un impatto diretto sull’organizzazione scolastica. Negli ultimi anni, la regione ha visto una riduzione della popolazione studentesca, soprattutto nelle aree interne e rurali, costringendo le istituzioni a ripensare l’assetto scolastico per garantire la sostenibilità economica e la qualità dell’offerta formativa.

Le normative nazionali, come la legge 111/2011, stabiliscono che per mantenere la propria autonomia, le scuole devono avere un minimo di 600 alunni, ridotti a 400 nelle zone montane o nelle piccole isole. In molte parti della Toscana, però, questo obiettivo è difficile da raggiungere, soprattutto nelle aree marginali, dove la popolazione è in calo. Di conseguenza, molte scuole rischiano l’accorpamento o la perdita dell’autonomia amministrativa.

Il dimensionamento scolastico è una soluzione adottata per ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza del sistema, ma le sue conseguenze vanno ben oltre i meri numeri. L’accorpamento di scuole, la chiusura di piccoli plessi o la riorganizzazione delle sedi comportano cambiamenti significativi per le comunità, che spesso vedono nella scuola un presidio sociale e culturale fondamentale.
Per le famiglie e gli studenti, il dimensionamento può significare aumento delle distanze da percorrere per raggiungere la scuola, con conseguenti disagi logistici. Questo è particolarmente problematico nelle aree rurali e montane della Toscana, dove il trasporto pubblico non sempre garantisce un servizio efficiente. Inoltre, l’accorpamento di più scuole in un’unica dirigenza scolastica può sovraccaricare i dirigenti e il personale, con il rischio di compromettere la qualità dell’offerta formativa.

In questo contesto, l’autonomia scolastica rappresenta un elemento fondamentale per mantenere la qualità e l’efficacia dell’istruzione. L’autonomia consente alle scuole di adattare il proprio piano didattico alle esigenze specifiche del territorio e degli studenti, creando un’offerta formativa che risponda ai bisogni locali. La perdita di autonomia può dunque rappresentare un impoverimento dell’offerta educativa, soprattutto in quei contesti più isolati o svantaggiati.

Le scuole toscane, in particolare quelle delle aree interne, devono essere messe nelle condizioni di preservare la propria autonomia, anche attraverso politiche di sostegno mirate. In questo senso, la Regione Toscana ha avviato un dialogo con i comuni e con il Ministero dell’Istruzione per trovare soluzioni che coniughino l’efficienza economica con la tutela del diritto all’istruzione. Per affrontare il problema del dimensionamento scolastico, la Toscana potrebbe adottare alcune misure che tengano conto delle specificità territoriali”.

Le misure sono: “il sostegno alle scuole in aree marginali (Incentivare progetti che valorizzino le scuole nelle aree a rischio spopolamento, garantendo fondi per la digitalizzazione, il potenziamento dei trasporti e la formazione del personale), l’autonomia differenziata (Permettere alle scuole in aree particolarmente svantaggiate di mantenere l’autonomia anche con un numero inferiore di alunni, favorendo una gestione più flessibile), collaborazione tra scuole e comunità locali (Incentivare il dialogo tra istituzioni scolastiche e amministrazioni locali per trovare soluzioni condivise che rispondano alle esigenze del territorio), progetti di istruzione digitale (Potenziare l’insegnamento online e le classi virtuali per le aree isolate, garantendo comunque la socialità e la partecipazione attiva degli studenti)”.