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GiroBòtta con tappa a San Miniato a “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita”

27 agosto 2024 | 14:59
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GiroBòtta con tappa a San Miniato a “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita”
GiroBòtta con tappa a San Miniato a “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita”
GiroBòtta con tappa a San Miniato a “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita”
GiroBòtta con tappa a San Miniato a “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita”

“Rivendichiamo il sacrosanto diritto alla mediocrità atletica e al ‘fare schifo’ quando ci pare in tutti gli ambiti della vita”

Due giorni in bicicletta dall’ospedale di Careggi a Calci. A dieci anni dall’incidente, Alessio Bottaini organizza il “GiroBòtta”, a fine agosto fra Firenze e la provincia di Pisa. Bottaini, assistente sociale 38enne di Calci, 10 anni fa ebbe un’incidente stradale in cui riportò l’amputazione di una gamba e la splenectomia e venne accompagnato in pericolo di vita all’Ospedale Careggi.

La partenza è fissata dall’ospedale Careggi di Firenze intorno alle ore 16,30 di venerdì 30 agosto. Pernottamento a San Miniato. Poi sabato 31 agosto ripartenza per Calci dove è previsto l’arrivo alle 12 circa al Parco della Fonderia. “Dieci anni dall’incidente che mi ha sconvolto la vita. I meno attenti diranno che questo primo GiroBòtta sia stato organizzato per evidenziare il fatto che possa essere un esempio per molti e portare avanti la retorica del ‘se ti impegni ce la fai’. In realtà questo viaggio in bici ha la pretesa di dimostrare metaforicamente proprio il contrario: alla tossicità del voler eccellere ad ogni costo, allo sgomitare per arrivare primi, all’ossessione per la performance, al prevaricare i più fragili pur di far carriera o mantenere il potere, noi ‘girobottiani’ rivendichiamo il sacrosanto diritto alla mediocrità atletica e al ‘fare schifo’ quando ci pare in tutti gli ambiti della vita.

Perché sgomitare per arrivare primi in un mondo assillato dalla performance e ossessionarsi per i traguardi, sono crucci che non vogliamo avere. A questa antropologia del vincente, che magari calpesta gli altri pur di primeggiare, abbiamo sempre preferito di gran lunga chi perde. Fa sentire meno soli ed è un ottimo esercizio collettivo per gestire la frustrazione. Per conoscere i propri limiti ed imparare dagli altri, magari seguendo il naturale decorso delle cose, a volte bisogna prendere strade davvero tortuose. Ma ne vale quasi sempre la pena”.

All’evento fa da cornice l‘attenzione particolare riconosciuta al nostro Servizio Sanitario Nazionale, per sottolineare l’importanza di mantenere e migliorare un Ssn di eccellenza e fondamentale per tutti i cittadini. Senza il quale un’effettiva realizzazione di un’alta qualità di vita, non sarebbe neanche immaginabile.