Impegnata nel sindacato e un passato da referente dei dirigenti, chi è la nuova preside del Cattaneo

Sarà operative dal primo settembre
L’istituto Cattaneo di San Miniato è pronto alla prima campanella. Questa sarebbe rimasta una sede vacante da assegnare in un secondo momento, invece dal primo settembre ci sarà una nuova dirigente, pisana ma in arrivo da Genova: Elena Casarosa.
Classe 1963, con un passato da vicepreside all’istituto Galilei Pacinotti di Pisa, dopo la vittoria del concorso è stata per alcuni anni dirigente al Gastaldi Abba del capoluogo ligure. Inizialmente assegnata al Comprensivo di Calcinaia, è infine approdata al tecnico professionale all’ombra della Rocca, dove prenderà il posto di Salvatore Picerno, che prenderà invece servizio all’IC di Castelfiorentino.
Casarosa, impegnata nel sindacato e con un passato da referente dei dirigenti scolastici della Liguria dell’Flc Cgil, pur temporaneamente “fuori sede” era stata fra i protagonisti lo scorso febbraio della mobilitazione di professori, professoresse e dirigenti in difesa degli studenti manganellati nei fatti di via San Frediano e Piazza dei Cavalieri, cui aveva dedicato circolare. Eredita un istituto, quello sanminiatese, con una lunga tradizione di collaborazioni con le aziende del Comprensorio del Cuoio e vari indirizzi (chimico e conciario, biotecnologie sanitarie, relazioni internazionali per il marketing, amministrazione e finanza, turistico, economico) che hanno sempre garantito un buon numero di studenti, con veri e propri exploit negli anni scorsi e un lievissimo calo per l’anno 2024-2025 (164 nuovi iscritti).
Nell’anno appena concluso gli alunni erano 840 divisi su 44 classi, l’anno prossimo saranno circa 800. In anni recenti, la scuola era finita anche al centro di varie proteste studentesche per i momenti di autogestione negati, agibilità fortemente limitata degli spazi esterni anche a ricreazione a causa dei lavori, macchinette del caffè assenti e progetti extrascolastici partiti in ritardo. Due scioperi studenteschi, a novembre e a maggio, avevano focalizzato l’attenzione anche sulle problematiche strutturali e relative lungaggini nelle ristrutturazioni prese in carico dalla Provincia di Pisa dopo il famoso crollo dei mattoni della facciata della scuola nel gennaio 2017.