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Il fagiano in provincia di Pisa: censimento degli Atc

9 agosto 2024 | 10:16
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Il fagiano in provincia di Pisa: censimento degli Atc
Il fagiano in provincia di Pisa: censimento degli Atc
Il fagiano in provincia di Pisa: censimento degli Atc
Il fagiano in provincia di Pisa: censimento degli Atc

Coperte 130 postazioni delle postazioni 145 previste

Sabato 3 agosto si è tenuto il primo censimento da appostamento al fagiano in provincia di Pisa. L’iniziativa rientra tra le azioni inserite all’interno del progetto Mipi 2023, messo a punto dagli Atc Pisani, che mira alla crescita della piccola selvaggina stanziale all’interno di due aree della media collina pisana. Aree scelte tra le varie presenti, poiché altamente vocate a questo tipo di fauna stanziale e che da sempre vantano una forte tradizione venatoria e una notevole partecipazione di volontari alla gestione degli Istituti faunistici presenti.

Erano presenti oltre 180 persone che si sono cimentate in un censimento cosiddetto “da punti di vantaggio” che ha coperto a campione tutto il territorio delle due aree di progetto che si estendono per un totale di oltre 10mila ettari.
Al termine del censimento gli Atc pisani, supportati da una fantastica squadra di volontarie della zona di Chianni, hanno voluto ringraziare tutti i partecipanti, ospitandoli presso la sede della pro loco di La Sterza, che gentilmente ha concesso i propri locali, per un’ottima cena.

Al momento i dati di censimento sono in elaborazione e ci vorrà ancora qualche giorno per conoscere i risultati di questo importante evento. Nel frattempo, possiamo affermare che il censimento si è svolto nel migliore dei modi, andando a coprire 130 postazioni delle 145 previste. Da una prima e veloce analisi delle schede riconsegnate dai volontari è evidente la presenza di selvaggina in maniera copiosa, su tutto il territorio indagato. “Sicuramente possiamo affermare – spiegano i cacciatori – essere stato un successo del volontariato, un successo legato alla voglia di partecipare che i cacciatori e il mondo a loro collegato, hanno ancora desiderio di esprimere. È stato un momento di gestione faunistica che poco si ritrova in altre realtà toscane e molto probabilmente anche italiane, con numeri elevati e superfici esplorate molto ampie.

Questo primo atto, fondamentale per la giusta impostazione di un progetto che si occupa di fauna selvatica, è servito non solo a darci un’immagine della situazione delle aree interessate dalla sperimentazione, ma anche come un momento di scambio di esperienze, di unione sociale e incremento della fiducia per qualcosa che da tempo gli Atc pisani cercano, ovvero la gestione sociale del territorio”.