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“La serenità del nostro lavoro è messa a repentaglio dal clima di insicurezza”, appello Confcommercio

29 luglio 2024 | 13:41
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“La serenità del nostro lavoro è messa a repentaglio dal clima di insicurezza”, appello Confcommercio

“E’ doveroso stoppare questa escalation, prima che sia troppo tardi e accada l’irreparabile. Pontedera è un centro economico fondamentale della nostra provincia, non può essere lasciata in balia di malintenzionati, violenti e affini”. Con un appello a sindaco e forze dell’ordine, lo dice il direttore di ConfcommercioFederico Pieragnoli raccontando di una serie di “aggressioni, intrusioni e furti a commercianti e cittadini”.

Secondo l’associazione di commercianti, quindi, “Ora, è necessario intervenire con urgenza”. Insieme a Pieragnoli, è il vicepresidente di Confcommercio Pontedera Lorenzo Nuti a lanciare pubblicamente un grido di allarme sulla sicurezza in città.

“Duole dirlo, ma da tempo la situazione sta sfuggendo di mano – dice con amarezza e preoccupazione il vicepresidente Lorenzo Nuti. – Purtroppo, nelle ultime settimane, non passa giorno in cui non si assista a furti, intrusioni nei negozi, o comunque alla presenza di personaggi poco rassicurati in cerca di qualche occasione per truffare qualcuno. Siamo molto preoccupati, la serenità del nostro lavoro e dei nostri dipendenti e collaboratori è messa seriamente a repentaglio da fatti e da un clima di insicurezza che si respira in città. E’ chiaro che senza un contesto accogliente e favorevole, anche il nostro lavoro è fortemente compromesso. Facciamo di tutto perché Pontedera si mantenga un punto di riferimento per il commercio della Valdera, se non vogliamo vanificare questo impegno, la sicurezza è un prerequisito fondamentale, che va garantito ad ogni costo”.

Commercianti e cittadini, sottolinea Pieragnoli, “pretendono giustamente sicurezza e tranquillità di vivere e lavorare in una città sicura e il più possibile accogliente. Chiediamo controlli costanti, presenza attiva delle forze dell’ordine, e tutto quanto è necessario per invertire questa pericolosa tendenza. Siamo anche disponibili ad un incontro, ma occorre che le istituzioni diano subito un segnale forte che Pontedera non è una terra di nessuno, con un programma di azioni chiaro e interventi risolutivi”.