“Hanno letteralmente sterilizzato lo stagno”, i girini di rospo smeraldino vittime della manutenzione






Preoccupazione per la specie protetta che ha scelto la riserva d’acqua per l’antincendio. “Stiamo lavorando per spostare la colonia in un luogo più idoneo”
Anche in Valdera la primavera è arrivata. E come in ogni dove, gli stagni, pullulano di vita. Nel quartiere fuori del ponte però qualcosa quest’anno è andato storto: nello specchietto d’acqua di fronte al Teatro Era l’arrivo degli addetti alle manutenzioni del Comune è coinciso con la fine di un’intera generazione di girini.
E’ questa la denuncia che alcuni cittadini hanno presentato ufficiosamente circa la colonia di rospi che da qualche anno, incredibilmente, popola quello che per tutti è uno stagno, ma in realtà è nato come riserva d’acqua per l’antincendio. Luogo inusuale per i rospi, in mezzo a tanto cemento, ma soprattutto per i rospi smeraldini, specie protetta, che invece da tempo fanno bella mostra di sé sopra erbe acquatiche fogliame. “Adesso sono rimasti solo i superstiti, qualche rospo costretto a nascondersi sotto l’ombra dei tubi. Hanno letteralmente sterilizzato lo stagno – commenta polemicamente Alessandro Spinelli, storica guida ambientale di San Rossore, autore di numerosi libri dedicati a flora e fauna locale e residente nel quartiere –. Sarebbe bastato venire a fare la manutenzione un mese dopo, con i girini ormai mutati in adulti, magari mettendo un cartello avvertendo della decisione di rimandare per motivi che hanno a che fare con la preservazione di una specie, per evitare questa strage”.
Qualcosa che non è passato inosservato nemmeno ai residenti del quartiere, che in questi giorni sfogano sui social tutto il loro dispiacere per le migliaia di girini condannati a morte. La cosa, seppur non in forma ufficiale, è stata segnalata anche ai carabinieri Forestali. “Io non ricordo un luogo antropizzato come questo in cui si potesse trovare il rospo smeraldino – continua Spinelli, che in questi giorni ha incoraggiato l’opera dei residenti a denunciare quanto accaduto –. Il Comune era perfettamente consapevole che in questo laghetto c’era una specie protetta. Non sappiamo come c’è arrivata, ma c’è. E già in passato è stato compiuto questo scempio”. Una presenza, quella di una fauna acquatica così inusuale, che nel 2019 era stata segnalata anche da un esperto in materia, l’erpetologo Bernardo Borri, che aveva stilato una relazione poi consegnata agli enti coinvolti in cui si segnalavano presenze e criticità del laghetto.
La specie, nominata scientificamente Bufotes balearicus, è protetta dalla legge regionale 30/2015. Intanto anche il Comune, dopo i fatti, è corso ai ripari. Proprio in questi giorni l’assessore all’ambiente Mattia Belli ha in agenda un incontro con università e Lav per definire un protocollo. “Dentro quella vasca – dice l’assessore – in passato ci abbiamo trovato di tutto, persino delle carpe. Ma in quel luogo quei rospi non possono stare, è una vasca di accumulo dell’antincendio del Teatro. Stiamo lavorando per spostare in sicurezza la colonia in un luogo più idoneo”.