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Vanni: “Il Vespa Club? E’ risorto anche grazie a Santa Maria a Monte”

24 aprile 2024 | 18:17
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Vanni: “Il Vespa Club? E’ risorto anche grazie a Santa Maria a Monte”

Lo storico appassionato racconto il ruolo dei santamariammontesi nel rilancio della passione a Pontedera

“Il Vespa Club di Pontedera? È nato a Santa Maria a Monte”. Frase, questa, che può sembrare anche un po’ provocatoria per i pontederesi, che il più prezioso gioiello di casa Piaggio lo hanno visto nascere dentro il proprio territorio comunale.

Eppure, fra le tante testimonianze raccolte nel fine settimana dei Vespa World Days, c’è anche quella di chi, come il santamariammontese ed orgoglioso vespista Alberto Fausto Vanni, ricorda i natali di quello che ancora oggi è il Vespa Club più importante di tutti, quello di Pontedera, sezione del Vespa Club d’Italia sorto a Viareggio nel’49 e, in Valdera, di fatto nato due volte.

“Ovviamente il primo storico Vespa Club pontederese, quello degli anni ’50 e’60, fu fondato da dipendenti e passionisti della Vespa a Pontedera – dice Vanni. – A metà degli anni ’80 però quell’associazione aveva esaurito da molto tempo la sua vitalità”. La passione però ovviamente non si era mai sopita “e anzi – continua Vanni – non solo a Pontedera ma in molti comuni della Valdera, come a Santa Maria a Monte, c’erano decine e decine di persone che lavoravano negli stabilimenti Piaggio. Una vera e propria comunità che col suo lavoro e con la passione per le due ruote, in un comune come il nostro che aveva nella sua zona industriale anche una ditta meccanica dell’indotto, ha rappresentato per anni un “filo” di collegamento molto particolare fra Pontedera e Santa Maria a Monte”.

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Il Vespa Club Italia, in effetti, aveva chiuso i battenti nel 1971, e a ruota seguirono le varie rappresentanze territoriali. Il club nazionale rinasce esattamente 10 anni dopo, nel 1981, ma dovranno passare altri cinque anni perché anche a Pontedera si formi un gruppo di amici appassionati e attivi all’interno di un associazione riconosciuta. “È qui che i santamariammontesi sono stati decisivi – racconta ancora il noto commerciante, esibendo con orgoglio una copia dello statuto di fondazione. – Se uno va a guardare chi fondò il Vespa Club di Pontedera nel 1986, nel consiglio, fuoché il presidente Giuseppe Stefanelli che purtroppo ci ha lasciato qualche tempo fa, che era di Montefoscoli, molti degli altri che si leggono nella composizione del consiglio erano santamariammontesi: il vice-presidente Alberto Nuti, il segretario che ero io e poi Luciano Dini, Giuseppe Ibba, Lio Fontana, Piero Ibba. Tutte persone che lavoravano alla Piaggio e avevano la passione della Vespa”. E se si contano i lavoratori della Piaggio residenti nel comune, saltano fuori numeri importanti. A trovane alcuni, sempre in questi giorni, è una piccola ricerca di archivio curata dall’ex sindaco di Santa Maria a Monte Bernardo Vellone (clicca qui). In un documento d’archivio della Commissione interna Piaggio del’56 se ne contano quaranta del capoluogo e una trentina di Montecalvoli. “E sono numeri- precisa invece Vanni. – antecedenti al boom economico”. Fra gli ‘ex’ prestigiosi, che pagarono cara l’attività sindacale in Piaggio, c’è stato anche un sindaco del comune, Angiolino Diomelli. “In ogni caso da quell’anno, l’86, ripartì tutto – ricorda Vanni, che quell’anno con la moglie, rispettivamente in Vespa e Lambretta, fecero le vacanze in tour per varie città. – Il quarantennale della Vespa fu l’occasione per far muovere nuovamente i primi passi all’associazione, che negli anni poi ha visto le sue cariche sociali riempirsi pian piano di tanti pontederesi. Nell’86, il secondo raduno interregionale di scooter e moto d’epoca venne fatto a Santa Maria a Monte, con mostra scambio di moto d’epoca. Ci sono moltissime foto di quell’anno”.