“Chiudere una storia come la nostra non è il modo”: c’è un nuovo consiglio per la Sagra della patata



“Non ho mai costretto nessuno a dimettersi e sono rammaricato per quello che mi è stato imputato”
La Sagra, forse, è salva. Intanto è saltato fuori un consiglio.“Chiudere una storia come la nostra non è il modo. Non è giusto. La Sagra deve continuare”. Si è trasformata in una serata all’insegna dei ricordi e del confronto franco fra generazioni di ‘patatai’, fra vecchi e nuovi membri del consiglio, l’assemblea pubblica per provare a salvare la più importante festa paesana del comune. Incontro indetto in sala del consiglio al quale hanno risposto numerose persone della ‘vecchia guardia’, chiamate a raccolta da due dei vecchi presidenti del comitato Fiera dell’Assunta che da sempre organizza la Sagra, Alberto Fausto Vanni e Carmine Giusto e al quale era presente anche l’ultimo presidente Carlo Sarperi, che lo scorso anno, dopo l’ultima grande edizione del cinquantesimo, ha deciso di appendere il grembiule al chiodo e fare un passo indietro.
“Nessuno è immune da sbagliare – ha detto il presidente dimissionario, che malgrado le varie richieste dal pubblico non ha voluto rinnovare il suo impegno –, tranne chi non fa niente. Mettersi in gioco vuol dire fare errori. Abbiamo fatto tanto per arrivare a questa cinquantesima edizione ed è stata una bella festa, che ci viene riconosciuta da molti anche fuori del comune. Ma per me è venuto il momento di farmi da parte, come si fece da parte il presidente che dette le dimissioni quando lo diventai io. Non ho mai costretto nessuno a dimettersi e sono rammaricato per quello che mi è stato imputato. Qualcuno avrebbe potuto benissimo prendere le redini dell’organizzazione. Serve un ricambio”. Parole alle quali è seguito un appello accorato anche di Vanni. “Carlo va ringraziato per il lavoro stupendo che ha fatto in questi anni. Ma adesso la priorità è dare un futuro a questa festa nata nel 1972 – ha detto –. Una grande festa che da sola sapeva mettere pace nel paese e far sentire tutti una comunità, nata dal fermento di quegli anni in cui nasceva anche la Montesina e si aveva voglia di fare qualcosa tutti insieme per il paese e per quella Fiera dell’Assunta che già all’epoca era in declino. Qualcosa che dobbiamo anche a molti protagonisti di quegli anni che ci hanno lasciato e che meriterebbero anche un ricordo: Nuti, Cetti, Armando Dal Canto, Dante, Renato Vivaldi, don Mannari, la maestra Barontini, Ottorino Fogli, tanto per citarne alcuni”.
“Una festa – ha aggiunto Giusto –. Che sappia aprirsi alle tante realtà del paese, le associazioni, i circoli e ovviamente i più giovani”. Impresa ardua, quella di mettere in piedi un’organizzazione che ad aprile cominci un lavoro che in genere partiva a gennaio. Eppure, alla fine la serata si è chiusa con una rosa di nomi per il nuovo consiglio: Maurizio Ferri, Lara Cristofani, Costanza Morelli, Roberto Baronti, Iacopo Polidori, Martina Sarperi, Donatello Brogi, Antonietta Saudino, Simonetta Nuti, Carla Bastianelli, Mary Guidi, Giovanni Lauria, Ilenia Bravi, Roberto Fruzzetti, Carmine Giusto, Alberto Fausto Vanni, Asia Estupinan e Alberto Nuti, già primo presidente nel 1972. Nuova assemblea pubblica il 26 aprile.