Santa Maria a Monte, idea tassa di soggiorno: possibile via da maggio

La previsione di guadagno per le casse comunali è di circa 13mila euro per l’anno in corso e 15mila per il 2025: serviranno per sostenere i musei
Nuova tassa di soggiorno a Santa Maria a Monte? Può darsi, dall’1 maggio.
La misura, ormai irrinunciabile strumento di reperimento di fondi a sostegno del turismo in tante città d’arte ben più grandi, è spesso e volentieri oggetto di tira e molla e polemiche fra enti, esercenti e strutture ricettive nei comuni più piccoli, seppure turisticamente rilevanti. In provincia di Pisa, ad esempio, i casi più noti sono quello del capoluogo, ma anche di Pontedera, Volterra, e anche Palaia.
Nel comprensorio l’unico comune ad applicarla ad oggi è Fucecchio, mentre a San Miniato in passato è stata motivo di dibattito, senza mai essere attuata. Ora nell’elenco dei Comuni che la impongono, con una spesa che potrebbe aggirarsi fra 1 e 2 euro al giorno per un certo numero di giorni di pernottamento in alberghi e B&B, ci potrebbe essere anche Santa Maria a Monte, con una decisione che potenzialmente potrebbe creare qualche malumore fra le forze politiche e organizzazioni di categoria.
Anche se dal sindaco e dalla giunta non azzardano anticipazioni prima della discussione in Consiglio, un’ipotesi di regolamento è stata già presentata in una delle commissioni consigliari. La nuova tassa si applicherà ovviamente ai pernottamenti dei non residenti nelle strutture ricettive “classiche”, ma anche agli immobili utilizzati per le locazioni brevi, assolta anche dai soggetti gestori di piattaforme on-line. Come in altri comuni della provincia, saranno previste delle esenzioni, bambini, portatori di handicap non autosufficienti ad esempio, ma anche autisti dei pullman che portano in paese i turisti.
Sulla base delle analisi degli osservatori dedicati al turismo, che parlano di Santa Maria a Monte come sito che nel 2023 ha attratto circa 11mila persone, il comune avrebbe stilato una previsione di guadagno per le casse comunali di circa 13mila euro per l’anno in corso e 15mila per il 2025. Cifra che ad alcuni può sembrare esigua, anche in virtù delle presenze turistiche nel comune (a San Miniato, per fare un esempio ruotano attorno a 40mila). Dalla cifra, poi, andranno sottratti i costi per la riscossione del tributo. La decorrenza è prevista a partire dall’1 maggio.
Una nuova tassa che il Comune avrebbe giustificato in commissione con la volontà di aumentare l’operatività dei suoi musei.