Calcio fra le contrade, a Fucecchio un evento per ricordare Luciano Cinelli

Appuntamento il 31 maggio alle 21: il ricavato per la ricerca contro il cancro
Chi vive nel ricordo e nel cuore degli amici, è come se non se ne fosse mai andato.
Un esempio arriva anche da Fucecchio dove un gruppo di sportivi, amici, ed un ex compagno di squadra, stanno lavorando ad un progetto per ricordare Luciano Cinelli, icona e capitano della squadra di calcio negli anni settanta venuto a mancare il 6 di ottobre dello scorso anno. L’iniziativa della quale al momento non si conoscono tutti i dettagli, prevede anche una raccolta fondi da destinare all’associazione italiana per la ricerca sul cancro.
L’evento è in programma il 31 maggio alle 21 e prevede una disputa calcistica tra le dodici contrade del palio che sarà preceduta da un esibizione di musici e sbandieratori. Un connubio tra calcio e palio, anche quest’ultimo un altra grande passione per il bomber fucecchiese, che condivideva con moglie e figli con la contrada Massarella dove è nato e cresciuto. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Fucecchio, dalla Ac Fucecchio e dall’Airc a cui andrà il ricavato, al netto delle spese.
Luciano Cinelli venuto a mancare lo scorso anno è un icona del calcio dilettantistico, una giovane promessa sul finire degli anni sessanta esplosa nel decennio successivo. Cresciuto nelle giovanili del Fucecchio passò poi a quelle dell’Empoli fino a esordire in serie C, non ancora 18enne, nel campionato ’69-70. Dopo una breve esperienza a Chiesina Uzzanese, tornò a Fucecchio per vestire la maglia bianconera per 6 stagioni consecutive. Un talento ben evidente a tutti tanto da meritarsi anche la convocazione nella nazionale italiana dilettanti. Un brutto infortunio mise a serio rischio la sua carriera ma, con la tenacia che lo ha sempre contraddistinto, non si diede per vinto e proseguì nelle fila della Cuoiopelli. Nelle sei stagioni trascorse con la maglia numero 11 nel Fucecchio, molte delle quali con la fascia di capitano, ha vinto per ben tre volte la classifica dei cannonieri nei tre gironi del settore dilettantistico, addirittura nel campionato 1975-76 di prima categoria Luciano andò a segno ben 24 volte portando la compagine bianconera alla vittoria finale e al passaggio nel campionato superiore, la Promozione. Ha sempre avuto una media gol in doppia cifra e nel campionato 1974-75 con il Fucecchio giunto secondo dietro la Cerretese arrivò a quota 25.
È stato l’emblema di un calcio che non esiste più. Un calcio fatto di marcature strette a uomo, di aperture sulle fasce laterali e conseguenti cross per gli attaccanti, di goal segnati anticipando l’intervento del portiere in uscita, o del difensore che ti stava appiccicato addosso. Un tipo di calcio nel quale non c’erano gli schemi preconfezionati di oggi ai quali si privilegiava l’estro, la fantasia, l’opportunismo e l’astuzia del fluoriclasse. Ecco, queste in parole semplici erano le sue caratteristiche, un attaccante che si smarcava e si faceva vedere per ricevere la palla, e se questa non arrivava, sapeva aspettare, perché prima o dopo, uno come lui l’occasione sapeva anche cercarsela, talvolta riuscendo a capire prima degli avversari dove la palla sarebbe andata a cadere, e lui era lì, ad aspettarla, pronto a gonfiare la rete e far saltare di gioia i tifosi in pedi sull’allora tribuna di legno e tubi innocenti.