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Fiocco azzurro a San Rossore: è nato Pepe

25 febbraio 2024 | 19:03
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Fiocco azzurro a San Rossore: è nato Pepe
Fiocco azzurro a San Rossore: è nato Pepe
Fiocco azzurro a San Rossore: è nato Pepe
Fiocco azzurro a San Rossore: è nato Pepe

Quando è venuto alla luce pesava circa 30 chili. La mamma aveva una pancia così grossa che tutti, medici compresi, pensavano avesse due gemellini

Fiocco azzurro nella Tenuta di San Rossore per la nascita di un piccolo puledro Monterufolino.

Ne’ultimo nato si racconta la storia della sua nascita vista dalla prospettiva del nuovo arrivato.

Le sue avventure sono appena iniziate e avranno un seguito…

Per mesi le mie orecchie sono state pervase da un suono ritmico: era qualcosa di bizzarro e faceva tipo… tum-ta, tum-ta. Sembrava come una bomba a orologeria. Poteva esplodere da un momento all’altro, eppure quel frastuono riusciva a cullarmi in quel mare di acqua dove, in fondo, mi sentivo al sicuro – si legge nella sua “storia” – Faceva buio lì dentro e anche lo spazio non era così grande. Ricordo che passavo le ore accartocciato all’interno di quella morbidissima palla viscida. A volte mi divertivo a giocare con una strana corda che avevo trovato lì dentro ed era proprio in quei momenti che iniziavo a scalciare e scalciavo così forte che quasi, dall’esterno di quel mondo magico, intuivo degli strani versi, come un hiiiiii e poi…calava di nuovo il silenzio.  Era tutto così tranquillo…beh fino a quel giorno, certo: quando le acque calme in cui mi trovavo si tramutarono in un mare in tempesta. Non durò molto quella sensazione, ma quando finì, sentii che qualcosa era cambiato. Dopo poco avvertii un senso di gelo e una strana struttura iniziò a muoversi sopra di me. Non era la prima volta che accadeva, ma quel giorno era così insistente: si muoveva come se stesse cercando qualcosa…sì, ma cosa?!  Nei giorni successivi accadde lo stesso e oramai ero stufo di quella situazione. Volevo solo tornare ad essere sereno e fu proprio quando questo pensiero attraversò la mia mente che mi sentii spingere verso una piccolissima porta. Non riuscivo a capire cosa mi stesse accadendo, ma quando aprii i miei occhietti attorno a me era tutto cambiato: niente più acqua e niente più corda; solo un’immensa luce che illuminava tutto quanto. Mi voltai e vicino trovai un me tutto scuro e tre volte più grande. Ero spaventato, ma istintivamente sapevo che quel simile poteva darmi tutta la protezione di cui avevo bisogno. È così che inizia la mia storia. Che sbadato, non mi sono ancora presentato: mi chiamo Pepe e sono un piccolo puledrino: un Monterufolino per l’esattezza. Sono nato nell’ Ospedale Didattico Veterinario dell’Università di Pisa. Mia mamma si chiama Ulrica ed è baio oscura, mentre mio papà Edolo sfoggia un manto morello. Io, invece, sono rosso, proprio come il mio cuginetto Oceano. Quando sono nato pesavo circa 30 chili. La mamma aveva una pancia così grossa che tutti, medici compresi, pensavano avesse due gemellini”.