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Era sopravvissuto all’ultimo attacco, sbranato un altro emu. “Di questo passo saremo costretti a chiudere l’azienda”

5 febbraio 2024 | 20:04
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Era sopravvissuto all’ultimo attacco, sbranato un altro emu. “Di questo passo saremo costretti a chiudere l’azienda”

“Nella mia proprietà ho tutto recintato con le reti elettrosaldate alte due metri. Adesso prenderò anche i cani”

Nuovo attacco di animali predatori a San Miniato, ancora una volta a La Scala. Non sono passate neppure due settimane infatti dall’ultima volta che Roberto Ferraro, allevatore della frazione, denunciava i numerosi danni che i lupi avevano fatto all’interno del suo podere. Eppure l’azione dei predatori nelle campagne di San Miniato si è fatta di nuovo sentire e vedere in tutta la sua forza.

La stessa che nella notte fra domenica e lunedì ha visto morire un altro animale, un emu, grosso uccello terrestre simile ad uno struzzo. “Era sopravvissuto all’ultimo attacco, quello avvenuto alla fine di gennaio. Un bellissimo esemplare, maschio – racconta sconfortato l’allevatore –. Di questo passo a breve saremo costretti a chiudere l’azienda. L’ho detto anche a quelli dell’Asl che sono venuti ad analizzare il corpo per la denuncia. Noi non sappiamo più come fare a difenderci”. La carcassa è stata rinvenuta ieri mattina vicino ad una delle reti. In questo caso i lupi hanno consumato il pasto sul posto. Fra i vari episodi segnalati da Ferraro negli ultimi mesi, molti sono gli animali, fra pecore e vitelli, che sono semplicemente spariti nel nulla. In certi casi i resti sono stati trovati in un boschetto vicino al podere. “Adesso me ne restano due, oltre ai vari vitelli e le pecore. Ma con che spirito dovrei affrontare il futuro in questo stato di cose? Abbiamo predisposto tutte le misure possibili. Nella mia proprietà ho tutto recintato con le reti elettrosaldate alte due metri. Adesso prenderò anche i cani. Il resto lo devono fare le istituzioni”.

Una vera e propria strage a rallentatore quella vissuta dall’allevatore, che fino a qualche mese fa portava avanti la sua attività senza particolari problemi. Il primo vitello è sparito circa quattro mesi fa. “Avevo anche fatto regolare denuncia di smarrimento, anche in quel caso, ma non trovavamo i corpi all’inizio” spiega Ferraro. Circa un mese e mezzo fa sono sparite 12 pecore di razza pomarancina. Nemmeno dieci giorni fa è poi toccato ad un vitello. Fra La Scala e Ponte a Egola, sono vari anche gli avvistamenti e non solo. Proprio a La Scala, ad aprile dell’anno scorso, era stato ritrovato un esemplare, probabilmente ibrido, colpito da un’automobile mentre rincorreva alcuni caprioli, per altro vicino a una scuola. Episodio che aveva fatto molto chiacchierare perché proprio in quegli stessi giorni, fra la frazione e la vicina Ponte a Egola, erano avvenuti i primi avvistamenti in aree vicine alle abitazioni. “La cosa che mi preoccupa di più di questa presenza è che ormai si avvicinano tranquillamente alle case – continua l’allevatore –.

Intorno a casa mia ci sono quattro bambini, abituati a stare all’aria aperta, a giocare, a girare con la bicicletta, ad andare nelle stalle, come mi dovrei sentire? Ormai è chiaro che i lupi sono tornati e fanno migliaia di euro di danni anche a tanti altri miei colleghi. E’ venuto il momento di bloccare questa situazione, o dovremo fare a meno dell’allevamento”.