Sagra della patata fritta, si dimettono tutti i membri del comitato organizzatore



Fiera dell’Assunta, Sarperi: “E’ il momento di passare il testimone”
Mancano sette mesi alla prossima Sagra della Patata Fritta, ma come ogni macchina organizzativa che si rispetti, in realtà, è in questo periodo che si dovrebbe cominciare a immaginare la prossima edizione. Il condizionale però quest’anno è d’obbligo dato che tutti i membri del comitato Fiera dell’Assunta, che da sempre organizza la manifestazione, sono dimissionari.
“Avevo e avevamo un obiettivo, che abbiamo raggiunto. Adesso è il momento che qualcuno prenda il testimone”. Parla con la consapevolezza di chi ha fatto tutto quello che poteva Carlo Sarperi, ‘factotum’ e anima della Sagra della Patata Fritta. Manifestazione storica che proprio lui, con i suoi collaboratori e con tutto il gruppo di volontari al soldo dell’antico Comitato Fiera dell’Assunta, ha portato fuori dalle secche del Covid e fatto rinascere come non mai l’estate scorsa, nell’edizione più importante, la numero 50. “Adesso però è venuto il momento di cedere il passo – dice. – Non perché sia successo qualcosa in particolare. Non ci sono secondi motivi o rancori di nessun tipo. Semplicemente, come già avevo comunicato ai membri del comitato, volevo arrivare a questo punto. Dimostrare che un gruppo affiatato, con duro lavoro, può far vivere una manifestazione storica come la nostra Sagra”.
Dimostrazione che in realtà è stata data a tutti: al paese, all’amministrazione comunale, al mondo delle associazioni e a quello largo del comune “perché non si deve per forza essere del centro storico per appassionarsi a questa storia” ripete l’ormai ex presidente. La prova sono le foto di quest’estate, come lo sono quelle degli ultimi anni prima della ‘crisi’ Covid: superare lo spopolamento, la tendenza delle persone a starsene a casa, l’apatia o il disinteresse delle nuove generazioni è possibile. Come diceva il dottor ‘Frankenstin’ nel celebre film di Mel Brooks: “si può fare”.
Ma servono impegno e soprattutto volontà. E all’ombra di tutte queste riflessioni, anche se nessuno lo nomina, il pericolo di veder perdere definitivamente un patrimonio che per più di mezzo secolo ha forgiato la memoria collettiva di una comunità. Il rischio di non avere più la Sagra, pure impalpabile, è reale. E non si può certo dare la colpa a chi, come i dimissionari, l’ha fatta rivivere. “Questo non è un appello. Di appelli ne abbiamo fatti tanti dall’estate ad oggi. In paese tutti sanno che la dirigenza del comitato è tutta dimissionaria” spiega Sarperi. Il comitato le sue mosse le ha fatte. Da qualche tempo, un messaggio è stato consegnato alle pagine social, mentre una lunga lettera è stata inviata all’amministrazione comunale. “Un’avventura iniziata nel 2016 e che ci ha dato tante soddisfazioni è volta al termine – si legge nel breve comunicato – Un grazie a tutti quelli che hanno creduto in questo magnifico progetto, un grazie speciale al Presidente, a tutti i consiglieri e i volontari che hanno reso possibile la realizzazione della sagra in questi ultimi anni. Ci auguriamo fortemente che questo progetto possa proseguire con un nuovo Presidente ed un nuovo Consiglio, per continuare a portare cose belle e aggregative sul nostro territorio. Pronti a passare il testimone per la Sagra della Patata Fritta 2024”.