Il parcheggio del Cencione si allarga: ipotesi da una trentina di posti auto

Affidato lo studio. “Le ipotesi progettuali saranno poi vagliate dall’amministrazione comunale”
Sarà lo studio LDA.iMdA a progettare l‘allargamento del parcheggio nella valle del Cencione, in centro a San Miniato. Così ha stabilito il Comune a seguito del bando per l’assegnazione della progettazione, con l’intento di sviluppare alcune ipotesi di allargamento dell’attuale parcheggio alla base degli ascensori.
Un progetto che viene da lontano: già nelle determinazioni del Comune di dieci anni fa, infatti, si parlava di allargamento dell’area dedicata ai parcheggi a cura dell’allora concessionario del project financing, che vide la sola realizzazione di uno spazio adibito alla sosta nella porzione sottostante il parcheggio esistente. Poi, nel 2022, con nuova determinazione dirigenziale, era stato approvato il progetto esecutivo della ‘Pista ciclo pedonale collegata alla ciclovia dell’Arno fino alla città storica di San Miniato entro la valle del Cencione’, che ha visto la conseguente realizzazione di un collegamento importante tra la città bassa e quella alta.
“Adesso – spiega il sindaco Simone Giglioli – è venuto il momento di ipotizzare un allargamento, secondo quella visione territoriale che ha sempre avuto il progetto di quel parcheggio e del Bastione. Lo faremo attraverso alcune ipotesi progettuali, che saranno poi vagliate dall’amministrazione comunale”. L’idea è quella di arrivare a guadagnare almeno una trentina di posti auto, una piccola boccata d’ossigeno per un centro storico sempre a caccia di posteggi. Polemica, quella sulla fame di parcheggi, che è stata recentemente rinverdita anche dalle prime anticipazioni sul futuro di piazza del Popolo, dove a seguito della futura riqualificazione sopravvivranno solo circa cinque parcheggi dei venti attualmente presenti, per la sosta breve.
La spesa messa a disposizione per la progettazione di questo allargamento del Cencione ammonta a 50mila euro, frutto dell’avanzo di amministrazione. A mettere nero su bianco le ipotesi lo studio legalmente rappresentato dall’architetto Paolo Posarelli, già autore a San Miniato di varie opere, fra cui la Casa Verde della Fondazione Stella Maris.