Eduscopio dà i voti alle scuole: i punti di forza di Marconi, Cattaneo e Checchi

L’analisi si basa sui risultati degli ex studenti
“Sei studente, docente o genitore?”. E’ con questa domanda che inizia anche quest’anno il percorso proposto da Eduscopio per la scelta della scuola superiore. Il progetto, avviato da alcuni anni dalla Fondazione Agnelli nell’ottica di proporre una comparazione fra i vari istituti tecnici ed i licei del proprio territorio, ha stilato anche quest’anno la sua personale selezione di istituti.
Non una graduatoria tradizionale, non un ranking che mette in fila gli istituti dal migliore al peggiore, ma una proposta dinamica inquadrata in un form on line disponibile per tutti, in grado di rappresentare una guida per chiunque sia alla ricerca di informazioni sugli istituti e sulla loro offerta in un ambito geografico circoscritto, con valutazioni che si basano sulla media dei voti conseguiti agli esami universitari dai diplomati in uscita dalla specifica scuola superiore, sulla percentuale di esami superati e su indicatori che considerano i crediti ottenuti sempre in ambito universitario o danno un’indicazione sul grado di selettività della scuola attraverso il numero di bocciature.
In tutto questo, i tre istituti del Comprensorio del Cuoio non fanno eccezione, e sono inseriti nella piattaforma. Come sono messi? Dipende. Da cosa si cerca, ma anche da dove si viene. L’elemento geografico, infatti, è decisivo nel momento in cui si compila il form. Ma qualche idea di quali siano i punti di forza si possono avere. Nella ricerca di un liceo scientifico tradizionale, si scopre ad esempio che l’offerta dell’Istituto Checchi svetta nella classifica. Nel raggio di 20 chilometri il liceo fucecchiese è il primo proposto, seguito a ruota dal XXV Aprile di Pontedera poi dal Pontormo di Empoli e infine dal vicino Guglielmo Marconi di San Miniato. Un risultato figlio di indici che mettono insieme i dati di chi esce dalla scuola ed entra nel mondo dell’università, con tutta la complessità insita in tale passaggio, nel quale influiscono si le inclinazioni degli alunni, ma anche le scelte dettate dalla pressione sociale in vista di una ricerca del lavoro, che può portare a scegliere qualcosa, magari, a cui si è meno portati ma verso il quale si vuole protendere.
Sugli indici che mettono insieme successo universitario e media dei voti e andamento della carriera accademica, il Marconi risulta però più inclusivo. Partendo dalle stesse premesse geografiche, ma scegliendo il liceo scientifico delle scienze applicate, indirizzo presente sia a San Miniato che a Fucecchio, almeno nel comprensorio del cuoio è il primo istituto a spuntarla: San Miniato, questa volta, nell’ipotetica graduatoria arriva quinto, ma dietro a scuole tutte lontane da Santa Croce, dopo Pontormo, XXV Aprile, Marconi di Pontedera, Pesenti di Cascina. Il Checchi, in questo caso, sparisce dalle opzioni.
La stessa prova, fatta mettendosi a caccia di un buon liceo linguistico, porta nuovamente in pista il Checchi, terzo dietro soltanto ai licei empolesi Virgilio (pubblico) e Santissima Annunziata (privato). Il Marconi cede il passo. Rimanendo nell’ambito dei licei, inutile cercare oltre un raffronto “in casa” fra altri indirizzi almeno nel Cuoio, perché oltre gli scientifici ed il linguistico interviene la differenziazione dell’offerta dei diversi istituti: se il Marconi vanta l’unico liceo delle Scienze Umane del distretto a indirizzo economico sociale, comunque secondo classificato dietro Empoli, il Checchi è l’unico ad avere l’indirizzo sportivo, che rappresenta peraltro una sottocategoria dello scientifico, cosa che probabilmente incide anche negli indici di quell’indirizzo. Nessuno dei due ha l’indirizzo Classico, per il quale il portale indirizza prima di tutto a Empoli, poi a Pontedera.
Le questione si fa ancora più complessa nel momento in cui ci si inerpica nel ginepraio degli istituti tecnici, che per sopravvivere hanno naturalmente stretto un legame sempre più forte con il tessuto economico locale, diversificando a più non posso, nei limiti ampi consentiti dal Ministero, la possibilità di costruire indirizzi e percorsi di studio che “assomiglino” al territorio che hanno intorno. Nel comprensorio del cuoio, questo significa giocarsi le proprie carte nel settore chimico e nelle discipline che ruotano attorno al mondo della pelle, dell’artigianato, ma anche della moda.
Nel settore dei tecnici, dedicato a tutti quei ragazzi e ragazze che guardano alla scuola superiore almeno in teoria per immettersi subito nel mondo del lavoro, l’Eduscopio chiede fin da subito di fare una scelta assente nel percorso precedente dei licei. A chi si avventura in questa parte del portale, si chiede innanzitutto quale sia la priorità sul fronte del lavoro: una catalogazione degli istituti suddivisi secondo la percentuale di alunni che lavorano entro due anni dal diploma, o un criterio diverso che tenga presente la coerenza del lavoro trovato con gli studi compiuti.
Cercando un tecnico specializzato nei settori economici, guardando alle percentuale di alunni che nel giro di due anni trovano un qualsiasi lavoro, il Checchi arriva in assoluto primo nell’elenco delle proposte, seguito dall’Enriques di Castelfiorentino, dal Fermi di Empoli e dal Benedetti di Porcari. Solo quarto il Cattaneo. Il tecnico di San Miniato però schizza in seconda posizione (dietro solo a Porcari) nel momento in cui si chiede al portale di considerare che tipo di lavori i ragazzi devono trovare, in nome di una coerenza fra ciò che si è studiato e ciò che si andrà a fare nella vita. In questo caso il Checchi arriva quarto.
Marconi di Pontedera e Cattaneo stanno in vetta, a primo e secondo posto, anche nel momento in cui si cerchi un tecnico a indirizzo tecnologico, e l’istituto sanminiatese arriva addirittura primo, in questo specifico indirizzo, nel momento in cui si guardi alla possibilità di trovare un qualsiasi lavoro a due anni dal diploma. Primeggia il Checchi, col suo indirizzo “moda”, nel momento in cui si cerchi invece un buon professionale dedicato ai settori industriali e artigianali.