Il vescovo Paccosi: “Nelle tempeste del mondo si rivela la fragilità dell’uomo ma anche la speranza”

Messaggio alla comunità della diocesi di San Miniato che ha subito danni e allagamenti
Gli allagamenti e i danni del maltempo, il dramma delle vite spezzate rendono “più profonda la consapevolezza della nostra fragilità di piccoli uomini nelle tempeste del mondo, ma rinnova anche la coscienza che l’angustia non è l’ultima parola, perché siamo fatti da Dio per un destino buono di unità e di vita, di cui la mano tesa al fratello in difficoltà è un anticipo concreto, seme di pace che rinnova la speranza”. Sono queste le parola che il vescovo Giovanni Paccosi rivolge ai fedeli della diocesi di San Miniato, il cui territorio è stato colpito dal nubifragio del 2 novembre scorso.
“Nella sera del 2 novembre – afferma il vescovo Paccosi -, i violentissimi temporali con venti eccezionali, che si sono abbattuti sulla nostra regione, hanno colpito in modo grave anche tutti i paesi e le città della nostra diocesi di San Miniato, provocando disagi nelle case, nelle strade, così come in molte strutture parrocchiali e soprattutto sofferenze a tante persone. Mentre prosegue la situazione di forte disagio, esprimo la mia vicinanza a tutti i danneggiati e assicuro la mia preghiera a Gesù per loro. Invito tutti a pregare e ad aiutare chi si trova in maggior difficoltà. Ringrazio le nostre associazioni di volontariato, che si sono messe subito con generosità esemplare a disposizione della comunità. La coincidenza di questi gravi eventi con i giorni in cui ricordiamo i nostri defunti, rende più profonda la consapevolezza della nostra fragilità di piccoli uomini nelle tempeste del mondo, ma rinnova anche la coscienza che l’angustia non è l’ultima parola, perché siamo fatti da Dio per un destino buono di unità e di vita, di cui la mano tesa al fratello in difficoltà è un anticipo concreto, seme di pace che rinnova la speranza”.