“Un argine di sabbione e gli altri lavori infiniti”, il presidente della consuta risponde al Pd






“Vedremo alla prima piena cosa sucederà”
Una “critica fuori luogo”. L’ha definito così, l’intervento del Partito Democratico di San Donato, il coordinatore della consultaRoberto Bartalini che intende spiegare la sua posizione.
“Per la mancata presenza alla riunione della protezione civile, promossa dall’amministrazione comunale, alla quale non ha partecipato nessun cittadino, non capisco quali siano le mie colpe visto che la cittadinanza si sentiva, ed io per primo, abbandonata dall’amministrazione stante il rifiuto, chiesto più volte, di farci incontrare con il genio civile per risolvere l’appalto per la frana sulla sponda sinistra dell’argine dell’Arno. A dimostrazione di quanto sopra da me asserito, c’è voluta l’alluvione in Romagna e la conseguente interrogazione urgente il consiglio regionale da parte dell’opposizione per mettere spalle al muro la giunta regionale, che non ha potuto fare a meno di appaltare per la terza volta in tre anni in fretta furia i lavori.
Lavori che sono terminati e che, se permettete, intendo criticare in quanto non si è intervenuti sul piede della frana con una massicciata di massi, come si è fatto invece da metà frana, ma si è fatto un argine con il sabbione tolto dalla sponda poco più avanti. Sabbione che a mio modesto parere doveva essere completamente rimosso, togliendo la ‘puppa’ che ostruisce il regolare deflusso delle acque. Vedremo alla prima piena cosa sucederà.
Altri nodi al pettine sono: terminare i lavori delle pompe, il cui ‘cantiere’ è li fermo da un decennio e che è costato all’amministrazione (a noi cittadini) decine di migliaia di euro e visto lo stato in cui si trova probabilmente c’è da ricominciare daccapo, ecco perché la somma di 700mila euro, quando invece di intraprendere un contenzioso con la ditta appaltatrice si fosse risolto in maniera amichevole la questione visto che tra l’altro l’impresa è risultato avere ragione.
La stombatura del Rio Pratuccio era stata finanziata dalla Regione da oltre tre anni: servono ancora soldi, presumo per l’aumento dei costi in quanto i lavori sono andati a rilento. La ciclabile dell’Arno, ferma da anni e abbandonata a se stessa ma si sbandiera la sua inaugurazione entro fine anno: per sistemarla occorrono ancora soldoni e poi non si sa quanti ne occorreranno per mantenerla visto le scelte scellerate fatte dai tecnici di passare dentro la golena e sulle cateratte, per giunta con ponti e staccionate di legno.
Concludo con le panchine di via Bellini, per le quali il Melograno, che ha in custodia l’area compresi i giardini, ha informato l’ufficio tecnico che sono in stato di degrado così anche alcuni giochi per i bimbi all’interno del giardino dei divertimenti, ma per i nostri amministratori tutto va bene e non si dà cenno di intervento”.