Boschi sicuri anche dal cielo: in Lombardia operazioni anti spaccio con “Cacciatori” eliportati

Il modello potrebbe essere preso in considerazione anche per altre zone del Paese
Potrebbe essere esportato anche a Fucecchio il modello di contrasto al fenomeno dello spaccio della droga come già in atto a Como e Varese, o perlomeno questo potrebbe essere l’auspicio. A proporre il metodo lombardo è il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, già con i precedenti governi Conte e Draghi, Nicola Molteni, che di recente ha elogiato i risultati ottenuti dalle operazioni condotte in queste due realtà del nord Italia che da tempo si trovano nei loro boschi costrette a dover fare i conti con questa piaga dura da estirpare.
Le operazioni antidroga nei boschi comaschi e varesini, come avviene nella riserva naturalistica delle Cerbaie, vedono impegnate quotidianamente la Polizia di Stato, le Polizie Locali, la Guardia di Finanza e Carabinieri. Questi ultimi, di recente, nell’area lombarda, anche con il prezioso e decisivo contributo dei reparti eliportati dei “Cacciatori”. Da tempo, ha spiegato il sottosegretario in un suo intervento, “assistiamo ad operazioni continue simultanee e senza tregua con l’ausilio di visori notturni, sistemi di video sorveglianza e personale in abiti civili”. L’operazione “Boschi Sicuri” messa in campo ormai da mesi in Lombardia pare stia dando ottimi risultati e per questo motivo ne è stata richiesta l’applicazione anche da parte di altre province lombarde.
Un modello di contrasto che il sottosegretario invita ad essere preso in considerazione anche in altre zone del Paese. L’auspicio quindi è che presto ciò possa avvenire anche nell’area naturalistica delle Cerbaie e della Val di Cecina dove da anni il mercato dello spaccio, e relativo indotto di illegalità e degrado, sta assumendo dimensioni che con enormi difficoltà le forze di polizia statali e locali riescono a contrastare. Il ricorso al supporto degli “Squadroni” di Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia, già in essere dallo scorso aprile in queste aree boschive della Lombardia, potrebbe essere una carta in più da giocare anche nell’area Toscana in aggiunta ai controlli territoriali locali per cercare di alzare il livello di contrasto a questo fenomeno dilagante e restituire ai residenti i loro boschi e soprattutto la serenità perduta in questi ultimi anni.