Fucecchio, prende forma il ‘nuovo’ palazzo Pretorio: approvato il progetto esecutivo

Prevista la ristrutturazione dell’intero immobile e la sua trasformazione in un complesso con diverse funzioni legate alla residenza e ai servizi
Il recupero urbanistico e funzionale dell’ex palazzo Pretorio in piazza Vittorio Veneto a Fucecchio diventa realtà. Quello che è sempre stato un sogno, entro il marzo 2026, prende oggi forma, anche se resta un punto interrogativo circa gli eventuali tagli governativi sui fondi del Pnrr che preoccupano gli undici sindaci del circondario dell’empolese valdelsa.
Nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco, Alessio Spinelli, ha infatti approvato il progetto definitivo ed esecutivo la cui stesura era stata commissionata a un professionista esterno all’ente in possesso dei relativi requisiti previsti per l’importo di oltre 110mila euro. Le ex carceri quindi non resteranno – come avvenuto fino a oggi – un anonimo angolo della suggestiva cornice della piazza più antica di Fucecchio, ma avranno dopo decenni e decenni di abbandono, una destinazione compatibile e vitale nel contesto urbanistico e sociale della città. Al suo interno sono previsti appartamenti e servizi innovativi collegati per un importo di spesa complessivo di 1,9milioni di euro. Quello inerente al palazzo Pretorio ed ex carceri rappresenta il primo stralcio di un intervento nel centro storico e aree limitrofe articolato in quattro fasi nell’ambito del progetto complessivo denominato Intervento Homeche riguarda la riqualificazione di alloggi e aree del centro storico per residenza, servizi innovativi e collegamenti funzionali e pedonali. Il progetto prevede il recupero dell’immobile ex Palazzo Pretorio ed ex carceri di proprietà comunale con una consistenza complessiva di 1600 metri quadrati sviluppato su tre livelli e giardino tergale.
È prevista la ristrutturazione e il restauro dell’intero immobile, delle pertinenze, e la sua trasformazione in un complesso immobiliare con diverse funzioni legate alla residenza e a servizi. I locali restaurati e risanati saranno dedicati alla mediazione linguistica, a laboratori artigianali, cucina multietnica e piccole attività manifatturiere con indirizzo calzaturiero e tessile in stretta connessione con l’Istituto professionale Arturo Checchi che da anni ha già attivato gli indirizzi sopra indicati. Sono previsti inoltre spazi per tre nuovi alloggi con tipologie di residenza innovative per la terza età, spazi per le associazioni e il terziario, tra cui elementi importanti di co-working e la riqualificazione degli spazi esterni del giardino.