Nuova legge, per i tartufai “Alla fine avremo un calendario più corto”

“Anche quest’anno si trova poco prodotto, la terra è tutta secca”
Già l’idea di stabilire delle date fisse piace poco ai tartufai, ma il nuovo calendario che fa slittare in avanti la stagione piace ancora meno. È questa la posizione dei tartufai presenti questa mattina, 23 settembre, alla presentazione della 37esima Fiera mercato di Corazzano, in merito al nuovo calendario di raccolta varato dalla Regione Toscana, che dal prossimo anno sposterà l’inizio della stagione dal 10 settembre al 1 ottobre, mentre la chiusura passerà dal 31 dicembre al 15 di gennaio.
“Quando ho iniziato io, il calendario non c’era nemmeno, si andava in tutte le stagioni” ricorda Luciana Manetti, storica tartufaia del paese, che racconta di aver iniziato per amore dei cani e per il piacere di andare nei boschi, anche da sola. “Le date hanno poco senso – dice la donna – perché parliamo di un prodotto che risente del clima e della stagionalità. Un anno possono crescere prima e un anno dopo, dipende da tanti fattori”. È un fatto, comunque, che i cambiamenti climatici stiano spostando in avanti la comparsa dei primi tartufi bianchi, soprattutto a causa delle sempre più scarse piogge che accompagnano la fine dell’estate.
“Anche quest’anno se ne trovano pochi di tartufi, la terra è tutta secca” conferma la donna. Ad ogni modo quello che fa infuriare i tartufai è soprattutto il divieto di andare nei boschi. “Perché non solo fino all’1 ottobre non si potranno prendere i tartufi, ma non si potrà nemmeno andare in bosco con il cane – sottolinea Leonardo Bandini, giovane tartufaio corazzanese –. Se ho un cane giovane, però, settembre è il mese ideale per addestrarlo e in questo modo non si potrà più fare. Alla fine con questa legge avremo un calendario più corto, per un prodotto che non ha certo bisogno di date di apertura e di chiusura come per la caccia”.