Studenti trasferiti a San Romano, la missiva Asl dà credito ai genitori: “Rilevate numerose problematiche”

Nuovo capitolo del braccio di ferro fra istituto comprensivo, amministrazione e familiari degli alunni
“Sono state rilevate numerose problematiche riconducibili a carenza di manutenzione che sono state comunicate all’autorità sanitaria ovvero al sindaco”. Il nuovo capitolo del braccio di ferro fra istituto comprensivo, amministrazione e genitori degli alunni a tempo lungo trasferiti dal capoluogo al plesso di San Romano a Montopoli sta tutto in questa riga.
La missiva, vergata dall’Asl Toscana Centro, è giunta all’indirizzo di alcuni genitori che avevano effettuato delle segnalazioni in merito allo stato del plesso, al centro da settimane di uno scontro in merito al trasferimento di quattro classi a tempo pieno contro il volere di una parte importante delle famiglie. Uno scontro che alcuni giorni fa era tornato in auge anche in occasione dell’open day, quando molti genitori che da tempo chiedevano di visionare la struttura, dopo essere stati invitati da scuola e amministrazione, erano stati lasciati oltre un’ora fuori dalla porta.
Nel dettaglio, si tratterebbe di alcune finestre bloccate, oltre a “prese elettriche posizionate a 1,5 metri con nastro adesivo ma disattivate; porte dei servizi igienici vetusti e una porta di un’aula danneggiata; piccoli locali privi di porta e contenenti attrezzature di pulizia”, come si legge dalla lettera. Ma anche rubinetti rotti e una porta mancante. Parole che pesano come pietre nel già teso rapporto coi genitori.
“I nostri bambini erano in classi idonee, adatte a loro, dove stavano bene a Montopoli. Abbiamo ancora da capire come mai dobbiamo piegarci a trasferirli in una scuola di tal fatta che, se pure rispetterà le norme minime di sicurezza, è chiaramente messa molto peggio del plesso che abbandoneranno – scrivono alcuni dei genitori -. Come se non bastasse veniamo a sapere che il giardino potrà ospitare solo 3 classi alla volta su 10. In pratica faranno intervallo fuori poco più di un giorno a settimana”.
Sempre la Asl, poi, segnala comunque che i servizi igienici “sono sufficienti”, le aule “presentano un dimensionamento sufficiente” e il refettorio “può essere usato con i turni”. Quanto poi alla valutazione sulla conformità dell’intero plesso al decreto ministeriale 18.12.75 (le nrme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ndr) “potrà essere fatta soltanto dopo la presentazione di idonea documentazione dal Comune”. Frase, quest’ultima, sulla quale i genitori incalzano l’amministrazione: “di che documentazione si parla? E’ stata inviata all’Asl? La scuola e il comune si degneranno mai di rispondere ai nostri dubbi?”.