Gli ex macelli tra i beni alienabili: il recupero potrebbe slittare ancora

Il progetto da realizzare grazie ai fondi del Pnrr non è presente nell’elenco pubblicato sul sito del Comune
Da decenni l’immobile ex macelli pubblici in via Sottovalle è una ferita aperta nel cuore di Fucecchio. Ora rischia di tornare sul mercato immobiliare a disposizione di chi ha idee e risorse per il suo eventuale recupero.
Dalla sua dismissione, avvenuta circa quarant’anni fa, si sono succedute diverse amministrazioni comunali alla guida della città, e con esse non sono mancate le idee, tutte cadute nel vuoto. L’ultimo tentativo di recupero e trasformazione in un centro sociale dell’attuale giunta guidata dal sindaco Alessio Spinelli, risalante a circa un anno e mezzo fa, è sparito dai radar in quanto non se ne sente più parlare.
Il timore è che gli ex macelli comunali, un’area da 1300 metri quadrati, restino sul mercato immobiliare. L’immobile dismesso da decenni, ed oggi fatiscente ed avvolto dall’incuria e dal degrado, lo troviamo infatti nel piano delle alienazioni 2021/2023 con valore di stima di 315mila euro. Un vero peccato non aver trovato in quarant’anni una soluzione idonea al suo recupero del quale si iniziò a parlare a metà anni ottanta subito dopo la sua dismissione.
Eppure una soluzione avrebbe potuto esserci, ad esempio la sede della polizia municipale come propose nel 2012 lo storico rappresentante socialista in consiglio comunale, Pietro Sollazzi, scomparso alcuni anni fa, che mal digeriva il fatto che il Comune pagasse per una sede in affitto da oltre 25 anni quando aveva ha disposizione un edificio di proprietà da recuperare e riqualificare. Sollazzi si oppose alla vendita all’asta, il che equivaleva per lui “a vendere un’altra delle pagine più significative della nostra storia locale. Un altro pezzo della nostra storia finisce nelle mani dei privati senza che l’amministrazione comunale abbia fatto nessun tentativo per conservarlo magari destinandolo per i propri uffici” chiosò allora lo storico esponente socialista dallo scranno in cui sedeva in consiglio comunale. Ad onor di cronaca un tentativo di salvare e recuperare la struttura c’è stato anche recente.
Il comune di Fucecchio, ad aprile dello scorso anno, aveva unito le forze insieme a quello di Cerreto Guidi, Vinci e Montespertoli per un progetto da 10 milioni di euro con i fondi del Pnrr che prevedeva la rigenerazione di contenitori urbani dismessi e di aree sottoutilizzate e il loro riuso a fini sociali, sanitari, educativi, informativi e soprattutto culturali. L’idea era quella di riqualificare gli ex macelli comunali mediante la creazione di un centro polivalente con funzioni socio sanitarie, sociali e aggregative, la creazione di un parterre per mostre temporanee ed eventi legato al limitrofo polo culturale del Museo Civico e Diocesano e la creazione di un alloggio ERS (Edilizia Residenziale Sociale).
Anche in questo caso l’ex mattatoio comunale sembra non aver avuto fortuna: il progetto annunciato a suo tempo tramite gli organi di informazione locale che sarebbe stato realizzato grazie ai fondi del Pnrr non è presente nell’elenco pubblicato sul sito del Comune di Fucecchio lo scorso 3 di agosto.