Terricciola, l’ex scuola materna di Selvatelle accoglierà donne migranti con i figli

Sarà gestita dalla Caritas della diocesi di San Miniato

L’ex scuola materna di Selvatelle accoglierà donne migranti con figli.

Dopo i blocchi burocratici, la Caritas della diocesi di San Miniato annuncia l’apertura della struttura: sarà messa a disposizione dell’emergenza migratoria femminile.

Un bene della Chiesa del territorio diventerà un luogo di riferimento per l’accoglienza di donne e bambini migranti. Dopo diverse vicissitudini burocratiche legate a documentazioni tecniche relative alla storia dell’edificio, che avevano bloccato il progetto, finanziato dai Fondi 8×1000 della Cei, di una casa destinata a ospitare madri in difficoltà con i loro figli, l’ex scuola materna sita in via dell’Immacolata 13 a Selvatelle, nel comune di Terricciola, sarà messa a disposizione delle istituzioni locali che in questo periodo stanno affrontando l’emergenza degli sbarchi migratori.

La struttura, che sarà gestita dalla cooperativa sociale Il Cammino, da anni impegnata nell’accoglienza migranti, in linea con lo scopo originario del progetto, aprirà le porte esclusivamente a donne con figli minori, sempre più numerose tra la popolazione migrante che sta arrivando nel nostro Paese.

“In questo anno e mezzo di imprevisti burocratici non dipesi dalla nostra volontà – precisa il direttore don Armando Zappolini – non abbiamo mai abbandonato la speranza di realizzare un progetto in cui abbiamo creduto molto e che era diretto a creare un luogo di accoglienza per le donne che sempre più spesso si trovano a vivere un disagio sociale, economico e psicologico. La struttura, pur essendo completamente funzionale a questo genere di ospitalità, in tutto questo tempo non ha potuto essere utilizzata, siamo stati anche costretti a dover rinunciare a ulteriori finanziamenti da parte della Cei, a causa delle lungaggini temporali che hanno fatto scadere i termini progettuali”.

Qualche giorno fa, invece, inaspettatamente è arrivata la notizia dello sblocco dei nodi burocratici e la decisione, condivisa anche con il vescovo Giovanni Paccosi, di destinare la struttura di proprietà della parrocchia di Selvatelle, concessa in gestione alla Caritas, all’accoglienza di donne migranti e dei loro figli in arrivo nel nostro paese, dopo rischiosi, faticosi e provanti viaggi in mare.

“Come cristiani – continua don Zappolini – siamo chiamati ad accogliere indistintamente e senza pregiudizi. Come esseri umani non possiamo più chiudere gli occhi davanti alla tragedia di tanti altri esseri umani. La Chiesa, senza se e senza ma, deve mettere mezzi, strumenti e risorse a disposizione di questa urgenza umanitaria. Come diocesi stiamo cercando di farlo. In linea con gli appelli recenti del nostro vescovo, Caritas ritiene che una struttura come quella di Selvatelle non possa essere lasciata vuota mentre la richiesta di accoglienza nei nostri territori è emergenziale e necessaria, destinarla a donne e bambini recupera il senso di un progetto che credevamo orami irrealizzabile e l’originaria destinazione di asilo di un tempo, vista la presenza futura di bambini. La risoluzione della questione sembra essere arrivata nel momento giusto: un segno o forse – pensando da cristiani – la mano di Dio”.

L’edificio dell’ex scuola materna di Selvatelle accoglierà dodici ospiti tra donne e bambini. «Le cooperative sociali – dice il presidente de Il Cammino, Matteo Lami – sono in prima linea in questa emergenza. La nostra cooperativa da anni si occupa dell’accoglienza migranti: nel territorio della diocesi né ospitiamo 120 tra uomini e donne. La struttura di Selvatelle sarà un’ulteriore risorsa per l’accoglienza nel nostro territorio. Le prime ospiti, in accordo con la Prefettura di Pisa, cominceranno ad arrivare già in settimana».