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A Pisa il primo intervento robotico in Italia su una fibrosi retroperitoneale

18 agosto 2023 | 11:22
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A Pisa il primo intervento robotico in Italia su una fibrosi retroperitoneale

A eseguirlo Riccardo Bartoletti, direttore dell’unità operativa urologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana

Per la prima volta in Italia, e la quinta al mondo, una paziente è stata operata di fibrosi retroperitoneale con tecnica chirurgica robotica.

A eseguire l’intervento Riccardo Bartoletti, direttore dell’unità operativa urologia 1 dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, coadiuvato da Alessandro Zucchi, dell’Università di Pisa. La paziente – di circa sessant’anni e proveniente dalla provincia di Lucca – è stata operata e, nell’arco di due mesi, ha pienamente recuperato la funzionalità di entrambi i reni.

La fibrosi retroperitoneale è una malattia rara – si registrano circa 0,5 casi l’anno ogni 100mila persone – caratterizzata dalla formazione di tessuto infiammatorio e fibroso nella parete posteriore dell’addome. Tra i sintomi ha un dolore sordo e costante ai fianchi, al dorso o all’addome e, quando sono coinvolti gli ureteri, il dolore può essere di tipo colico. Si possono infettare le vie urinarie e si può infine ostruire l’uretra, portando alla perdita di funzionalità di uno o entrambi i reni. Oltre il 40% dei pazienti può sviluppare una malattia cronica del rene e oltre l’8% è costretto alla dialisi.

Infatti la paziente – costretta a portare per lungo tempo una fastidiosa derivazione urinaria causata dell’ostruzione determinata dalla malattia – era in cura nell’unità operativa nefrologia trapianti e dialisi, diretta da Vincenzo Panichi. Non rispondendo ai trattamenti medici e di fronte a un peggioramento delle condizioni, è stata scelta la strada chirurgica. La collaborazione fra urologi e nefrologi su questa patologia era già iniziata da qualche anno, culminando nella redazione di un articolo pubblicato nel marzo scorso da Urologia internationalis (Idiopathic retroperitoneal fibrosis: what is the optimal clinical approach for long-term preservation of renal function?).

Generalmente, in questi casi, si opera “a cielo aperto” o per via laparoscopica, ma si è preferito utilizzare il robot per puntare a una più ridotta degenza postoperatoria e a un rapido recupero funzionale.