Strage del Duomo, il Comitato Gori vuole esumare le vittime: “La verità potrebbe essere lì”

Appello alle famiglie a quasi 80 anni dalla tragedia. “Secondo l’esperto da noi incaricato basta una scheggia per stabilire dove l’ordigno è stato fabbricato”
“Comprendiamo la delicatezza di questo appello che rivolgiamo ai familiari, ma al tempo stesso siamo convinti che la verità condivisa sia il primo elemento, da cercare con ogni mezzo, per rispettare le vittime della strage del Duomo e la loro memoria, evitando le polemiche che inevitabilmente vengono sollevate ogni anno in occasione dell’anniversario”. E’ la doverosa premessa a una richiesta fuori dal comune.
Il perito incaricato dal comitato Gori di Cigoli di capire una volta per tutte quale “mano” causò la strage ha bisogno di trovare delle schegge dell’ordigno o degli ordigni che esplosero. Una sola scheggia potrebbe chiarire all’esperto Danilo Coppe quale sia la verità sulla strage di vittime che non trovano pace. Impossibile trovarne in ambiente esterno, o almeno difficile stabilire se siano o no un falso. Mentre originali e affidabili sarebbero se trovate addosso a chi morì quel 22 luglio del 1944.
Da qui l’appello ai familiari delle vittime e dei feriti della strage del duomo di San Miniato “affinché diano la loro disponibilità all’esumazione del cadaveri dei loro congiunti per potere analizzare le schegge che li colpirono, ferendoli o uccidendoli. Secondo l’esperto da noi incaricato Danilo Coppe infatti basta una scheggia per stabilire con un’analisi metallografica la mescola dell’acciaio e, sulla base di quei dati, si può capire se l’ordigno è stato fabbricato in Germania o negli Stati Uniti.
Coppe, è un esplosivologo di fama mondiale, è il più grande esperto italiano di stragi: negli anni ha lavorato con successo a scoprire la verità sulle stragi alla stazione di Bologna, su piazza della Loggia, sul DC-9 Itavia, esploso su Ustica, e sul bombarolo Una Bomber. Fra l’altro recentemente il tribunale di Livorno gli ha affidato la ricerca della verità sulla Moby Prince e ha collaborato alla demolizione delle campate residue del Ponte Morandi a Genova. Questo esperto è convinto che il ritrovamento di una o più schegge potrebbe essere una prova importante per definire, una volta per tutte, la responsabilità sulla dinamica della strage del Duomo.
Se i parenti daranno il loro assenso tutte le indagini saranno seguite, nel rispetto della normativa vigente e della privacy, da Danilo Coppe con serietà e professionalità, avvalendosi di mezzi scientifici all’avanguardia e nel più completo rispetto della dignità dei defunti. Come Comitato Gori, in collaborazione anche con la sezione Anpi di San Miniato, stiamo cercando da anni di ricomporre la divisione della memoria che si ha nella comunità sulla strage del Duomo a San Miniato, per provare, su un fatto così tragico, una visione comune. A tale scopo stiamo lavorando a 360 gradi anche su altri documenti e materiali collegati all’evento”.
Il prossimo 22 luglio, quello del 2024, sarà l’80esimo anniversario della strage e “sarebbe quindi auspicabile che non ci fossero più zone d’ombra o polemiche sulla tragedia che accadde allora”.