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Attacchi dei lupi nelle campagne, grido d’allarme di agricoltori e allevatori: “Servono interventi mirati”

2 luglio 2023 | 11:10
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Attacchi dei lupi nelle campagne, grido d’allarme di agricoltori e allevatori: “Servono interventi mirati”
Attacchi dei lupi nelle campagne, grido d’allarme di agricoltori e allevatori: “Servono interventi mirati”
Attacchi dei lupi nelle campagne, grido d’allarme di agricoltori e allevatori: “Servono interventi mirati”
Attacchi dei lupi nelle campagne, grido d’allarme di agricoltori e allevatori: “Servono interventi mirati”

A Santa Croce sull’Arno dibattito sull’escalation di incursioni e danni agli allevatori

“Nessuno ha chiesto la caccia al lupo: né i cacciatori né il pubblico. Quello che chiediamo è soltanto di avere gli strumenti per difenderci, così come avviene per altre specie problematiche, perché la situazione rischia di diventare incontrollata”. Questa la posizione emersa nei giorni scorsi nell’ambito del dibattito Fauna selvatica e uomo, una convivenza difficile? Il lupo, parte del calendario di eventi della Festa dell’Unità di Santa Croce sull’Arno. Una presenza sempre più importante nei nostri boschi e, in qualche caso, anche vicino alle abitazioni: i lupi in Toscana destano preoccupazione e le richieste di intervento arrivano da mondi diversi.

Ad organizzare il momento di confronto sono stati alcuni rappresentanti dei cacciatori, tra cui Riccardo Donati, ma hanno preso parte al dibattito il biologo Paolo Varuzza, Giovanni Vezzosi del Cia Etruria in rappresentanza degli agricoltori e Fabrizio Calamai della Polizia provinciale di Pisa.

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L’opinione è unanime: i danni causati dal lupo spesso sono irrevocabili. Come le devastazioni dei raccolti e le uccisioni di interi greggi, patrimonio insostituibile per contadini e aziende agricole. Lo sgomento maggiore arriva dagli agricoltori, che rischiano di perdere il lavoro di più generazioni: “In molti hanno chiuso o stanno per farlo a causa dei danni da predazione del lupo – hanno detto -. Non si tratta soltanto danni economici che portano alla chiusura di aziende, il rischio qui è di perdere un patrimonio storico di conoscenze e abilità di cui soltanto i contadini sono depositari. Ogni agricoltore è un po’ medico, un po’ veterinario, un po’ meccanico quando quotidianamente si trova a lavorare con i suoi animali, i suoi mezzi e le altre persone. Quando ci sediamo a tavola a mangiare questo non lo dobbiamo dimenticare mai”.

Nessuno chiede una caccia indiscriminata al lupo. Piuttosto, dicono i cacciatori “vorremmo avere la possibilità di fare degli interventi programmati e mirati, in quelle aree dove si sa che ci sono assalti alle greggi e ai cani. Analogamente a quanto già avviene con il cinghiale e altre specie problematiche, per limitare i danni”. Poi, la chiamata in causa delle istituzioni: “Servono dei canali immediati di rimborso adeguato da parte della Regione Toscana per i danni causati dai lupi. Sul piano operativo, la Polizia provinciale ad oggi non ha alcun potere di intervento e questo è un problema”.

Agricoltori e contadini non sono gli unici preoccupati. Sempre più spesso gli avvistamenti dei lupi obbligano i semplici cittadini a modificare le loro abitudini: la passeggiata col cane in bosco, per esempio, diventa troppo rischiosa e allora si preferisce prendere una strada più “urbana”. Le implicazioni riguardano la possibilità di godere in tranquillità del patrimonio naturalistico che ci circonda, che ne esce molto ridimensionata.

Il terreno del dibattito è sicuramente scivoloso. Le sensibilità in materia sono diverse, se si pensa anche all’onda animalista che negli ultimi anni si sta diffondendo sempre di più. Sul punto durante il dibattito di giovedì scorso è emersa una riflessione dal pubblico: “La maggior parte della popolazione che vive nelle grandi città, affascinata da un falso moralismo ambientalista, impone le sue volontà a chi vive in campagna, infischiandosene dei problemi di chi gli fornisce il cibo di tutti i giorni”.