“Sapevamo cosa sarebbe stato presentato”, i genitori con la scuola di Staffoli

“Un’analisi oggettiva e apolitica dell’evoluzione del pensiero umano e della società, permette di formare gli adulti del futuro”
Per loro è stata solo una bella festa. Così i genitori della classe II B della scuola secondaria i primo grado di Staffoli di Santa Croce sull’Arno hanno voluto scrivere una lettera in risposta agli altri genitori, quelli ai quali lo spettacolo non è piaciuto.
Eccola di seguito, la riportiamo integralmente.
Come sempre la fine della scuola rappresenta un momento di gioia, festa e liberazione per ogni studente: gioire per la fine di un impegno quotidiano e costante che li trova ad affrontare varie materie, dalle più tecniche e scientifiche a quelle più umanistiche. E’ proprio con lo studio di quest’ultima tipologia che i ragazzi affrontano l’uomo e la condizione umana, attraverso strumenti analitici e critici. In questo modo conoscono da dove siamo venuti, ciò che è successo prima di noi e il perché di certe scelte, di una determinata organizzazione sociale, economica e politica.
La scuola e gli insegnanti sono fondamentali in questo contesto: un’analisi oggettiva e apolitica dell’evoluzione del pensiero umano e della società, permette di formare gli adulti del futuro. E’ conoscere da dove siamo venuti, che ci permette di capire dove andremo. In questo le famiglie e gli educatori, tutti, hanno una grande responsabilità: educare al sostegno e al rispetto delle istituzioni, in primis la scuola.
Ma quest’anno per i nostri ragazzi non è andata così, e l’aspetto più patetico è stata la premeditazione e pianificazione di quello che è successo. Questo perché il programma affrontato dai ragazzi durante l’anno scolastico non è di certo un mistero, e ciò che avrebbero presentato alla festa di fine anno scolastico, lo sapevamo benissimo noi genitori da tempo, quindi come classe intera, genitori e alunni, ci dissociamo da tutta quanta la polemica sterile e faziosa che è emersa dopo la festa di fine anno e condanniamo l’attacco ingiusto nei confronti degli insegnanti e della scuola.