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La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune

15 giugno 2023 | 20:42
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La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune
La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune
La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune
La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune
La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune
La democrazia dopo la Guerra, approfondimento di Rotary e Territorio in comune

All’incontro hanno partecipato più di 70 persone

Il Rotary Club Castelfranco di Sotto Valdarno Inferiore in collaborazione con l’associazione Territorio in comune di Ponte a Egola ha organizzato una serata per festeggiare i 75 anni della Festa della Repubblica e un approfondimento sulla “rinascita della democrazia nell’Italia del secondo dopoguerra”.

L’incontro ha visto la partecipazione di più di 70 persone, soci sia del Club che dell’Associazione con i loro ospiti e amici, anche giovani ragazzi. Il presidente del Club Daniele Campani ha aperto la conviviale precisando che l’appuntamento è nato con l’intento di promuovere e diffondere sul territorio incontri ed iniziative culturali e, come in questo caso trattando temi storici spesso non sufficientemente approfonditi ma non per questo meno importanti.

Relatore era Eugenio Capozzi, ordinario di storia contemporanea all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, coadiuvato da Renato Tamburrini già dirigente dell’Università di Pisa e cultore di materie storiche. Capozzi ha attirato l’attenzione della sala raccontando in modo dettagliato e chiaro tutti gli eventi accaduti dagli ultimi anni della seconda Guerra Mondiale fino alle elezioni politiche del 1948, passando dalla Liberazione del 1945. Ha descritto inoltre la funzione che hanno avuto tutti i movimenti partigiani dell’epoca e l’importante ruolo svolto da personaggi politici come De Gasperi, Togliatti, Einaudi e Saragat. Ha precisato quanto questo periodo sia stato importante per la storia dell’Italia e degli italiani, seppur lontano di oltre 70 anni. Il Professore ha poi sottolineato quanto importante sia la memoria storica in quanto strumento utile e necessario per la cultura del nostro presente e appunto per la ricerca della nostra identità.