Ciclabile per San Donato “non ancora ultimata e già in degrado”






“Credo che per le opere pubbliche si debba pensare anche a come mantenerle nel tempo”
“Cittadini, andate a vedere lungo la via Arginale Ovest lo scempio che la pubblica amministrazione fa dei vostri (nostri) soldi e fatevi sentire in modo che si pongano i dovuti rimedi”. L’appello è di Roberto Bartalini, coordinatore della consulta di San Donato di San Miniato sulla ciclopista che da San Romano arriva al centro abitato di San Donato.
“Da oltre due anni – spiega – è in fase di costruzione, per la maggior parte anche ultimata. La ciclabile si snoda i buona parte di fianco alla via Arginale Ovest, all’interno della golena fluviale, con ponticelli che sovrastano le cateratte. Anche se ad oggi questo tratto non credo sia stato collaudato, ma sicuramente ben pagato con soldi pubblici, si trova in uno stato pietoso, degradato e abbandonato, come si vede chiaramente dalle foto.
Mi chiedo, ci chiediamo, tutti noi cittadini perché si abbandonino al degrado queste opere pubbliche ancor prima che siano ultimate. Tutte le staccionate e i ponti sono realizzati in legno, evidentemente mal trattato con le vernici. Se ben fatto il lavoro, dovrebbero resistere almeno per qualche anno alle intemperie. A oggi tutto il legname scolorito ed in parte fatiscente, bisognerebbe nuovamente verniciarlo altrimenti non arriva sano neppure al collaudo. Le erbacce e le canne di fiume impediscono il transito anche pedonale. Non sono riuscito a capire quando questa opera dovrebbe essere ultimata: al momento è ferma alla periferia ovest del centro abitato di San Donato e da lì, prima o poi, dovrebbe proseguire in direzione di Empoli, salvo prima, dover ricominciare daccapo con le riparazioni.
Credo che per le opere pubbliche non si debba pensare soltanto alla loro realizzazione ma anche a come mantenerle nel tempo, altrimenti tante infrastrutture, soprattutto quelle non indispensabili, sarebbe meglio non realizzarle e concentrare le poche risorse che abbiamo su quelle fondamentali perché anche queste versano, in buona parte, in grave degrado”.