Il giallo domina il Cencio ma scarta in Buca: il day after a Fucecchio

Svaniti i fantasmi dell’edizione passata, in questa edizione diverse contrade lasciano la pista senza rancori
Nel day after del palio 2023 è ancora il Cencio a tenere banco. Il giallo dominante infatti, che in tanti hanno interpretato come una premonizione sulla possibile contrada vincitrice, ieri in Buca non si è visto. O meglio, lo si è visto per poco più di un minuto e mezzo, l’equivalente del tempo che è durata l’edizione 2023 della Corsa dei cavalli per le due Contrade con il giallo, Porta Raimonda e Botteghe che, terminati i due giri di pista delle rispettive batterie nelle quali erano impegnate, hanno ripreso la strada con il cavalli dentro il van. La prima con destinazione piazza La Vergine, la seconda verso Montecatini tra l’ilarità dei rivali di Porta Bernarda, anch’essa fuori nella prima batteria, e Borgonovo che invece ha guadagnato la finale per un soffio.
Per Porta Raimonda, accreditata dai pronostici come possibile vincitrice, considerate le qualità del cavallo Compilation ricevuto in sorte dalla tratta, si allunga invece la lunga serie di “compilation” di delusioni, praticamente l’intero secolo. Simone Mereu era il fantino giusto per guidarlo alla vittoria? E’ quanto si chiedevano in tanti già prima della corsa considerato che gli “esperti” o presunti tali, sostengono che soffra la pressione quando è in una Contrada con la rivale, e nel caso specifico, una del calibro di Porta Bernarda.
Di sicuro, fossero state nella stessa batteria Valter Pusceddu con Zucarello che difendeva i colori rosso e neri, non avrebbe fatto sconti. Ci ha pensato invece il destino a risolvere il tutto che li ha mandati entrambi a seguire la finale dal ciglione, anche se, visti i cavalli assegnati per Porta Bernarda è una mezza vittoria, per Porta Raimonda invece, una secca sconfitta che di sicuro aprirà un dibattito interno di colpe e responsabilità considerate le aspettative.
Per i giallo viola invece, anch’essi in un certo senso premiati dalla sorte con il cavallo Chi osa Vince su cui era stato fatto salire uno dei migliori fantini, Giuseppe Zedde, il palio si è concluso con l’esclusione alla prima batteria. Stessa sorte è toccata a Querciola con Alessio Migheli su Austesu che forse sulla carta non aveva grandi aspettative, ma nella finale ci credeva, e lo ha fatto fino al verdetto dei giudici di pista che hanno assegnato il quarto posto a Borgonovo.
Ma, dovendo fare un’analisi, di sicuro sfortunato Borgonovo con Carlo Sanna e Sultano da Clodia che ha acciuffato la finale al fotofinish che è poi terminata alla prima curva quando entrambi sono caduti, per fortuna senza gravi conseguenze. Più che positivo il palio corso da Cappiano con Antonio Siri su Silbomba che ci ha provato fino alla fine a tenere il passo di Sant’Andrea e quasi a raggiungerlo, salvo allargare forse un po’ troppo all’ultima curva. Stesso discorso per Torre con Adrian Topalli e Zamura che si sono classificati terzi con il fantino albanese che ha corso una grande finale dove ha fatto vedere traiettorie perfette da esperto conoscitore della pista. Nonostante qualche capriccio di troppo al canape insieme alla rivale Cappiano, costato ad entrambe due ammonizioni, Ferruzza con Francesco Caria su Arathon Baio, ha fatto il possibile per togliersi di dosso il soprannome di “nonna del palio” ma ancora una volta dal quel lontano 1981 non è stata la giornata giusta.
Positivo anche il palio corso da Massarella con Antonio Mula su Assalto vincitrice della prima batteria, e quello di Samo con Giosuè Carboni su Tiepolo (cavallo vincitrice nel 2017 con Gavino Sanna) entrambi hanno corso la finale.
Delusione per San Pierino con Dino Pes, vincitore dell’edizione scorsa, e Blue Star considerato tra i migliori del lotto, che ha fatto qualche bizza di troppo al canape, ma che alla fine ha corso un’anonima finale. Per quanto riguarda Sant’Andrea, con Gavino Sanna su Banzay, a parlare è il risultato ottenuto e soprattutto le immagini della corsa che dai ieri scorrono a fiume sui telefoni cellulari dei fucecchiesi e non solo.
Ottima anche la prestazione del mossiere Andrea Calamassi che ha saputo rispondere e gestire con tenacia i magheggi dei fantini alla partenza utilizzando bene i “cartellini gialli” a sua disposizione. Anche la macchina organizzativa può considerarsi promossa a pieni voti. I fantasmi dell’edizione passata sono svaniti, e soprattutto sono stati rispettati gli orari ed in particolare le chiamate dei cavalli in pista e tutto si è svolto secondo le modalità previste. Nel palio vince una sola contrada, qualcuna resta delusa, ma in questa edizione ve ne sono anche diverse che escono dalla Buca senza rancori o polemiche come avvenuto in passato e pronte a ripartire da oggi per l’edizione 2024.