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Sicura e pronta per le visite: ecco la diga del Muraglione

22 aprile 2023 | 19:57
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Sicura e pronta per le visite: ecco la diga del Muraglione
Sicura e pronta per le visite: ecco la diga del Muraglione
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Sicura e pronta per le visite: ecco la diga del Muraglione
Sicura e pronta per le visite: ecco la diga del Muraglione

A passeggio su un manufatto di archeologia industriale

Questa mattina, alla presenza del Sindaco di Montecatini Val di Cecina Sandro Cerri e degli amministratori locali, è stata inaugurata la diga del Muraglione al termine degli interventi di messa in sicurezza statica e idraulica e di adeguamento per la fruizione turistica.

Il progetto, redatto dall’ingegner Fabio Bonacci di Pisa e residente a Camaiore, parte una ventina di anni fa e si sviluppa con varie fasi sino ad oggi quando i lavori sono ormai conclusi e il manufatto è stato restituito alla comunità locale pronto per essere inserito nel circuito di visita collegato al già esistente e fortunato Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina.

La diga, vero e proprio manufatto di archeologia industriale risalente alla metà del 1800, è una struttura di sbarramento alta circa 15 metri e larga circa 110  per un volume di invaso a monte di circa 40.000 metri cubi di acqua, fu costruita per le esigenze idriche della miniera di rame di Montecatini Val di Cecina,allora assai fiorente, e poi abbandonata perché alla prova di riempimento si scoprì che era oggetto di perdite attraverso le rocce fessurate alla sua base.

Da allora la diga è rimasta abbandonata nel bosco quasi come una vergogna per circa 110 anni quando un cercatore di funghi la scoprì piena d’acqua: l’accumulo di sedimenti a monte aveva tappato le fessure della roccia. Furono quindi attivate le procedure di emergenza per il vuotamento ed evacuate le 16 famiglie che allora abitavano sotto la diga. Da quel momento, il Comune di Montecatini Val di Cecina si è fatto carico della manutenzione e della gestione della diga che nel frattempo si presentava totalmente crollata nella sua parte di monte e quindi a rischio di crollo generale.

Nel 2003, sotto l’amministrazione del sindaco Rossi, l’ingegner Fabio Bonacci fu incaricato di un primo progetto di fattibilità che ha seguito vari sviluppi negli anni fino ad ottenere il finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un importo di 1 ,2 milioni di euro. L’intervento è consistito nella realizzazione di un guscio di ancoraggio in cemento armato a monte della diga al quale è stato “trapuntato” il manufatto antico, sono stati restaurati i paramenti murari e i beccatelli in laterizio e pietra che risultavano crollati ed è stato aperto un fornice alla base capace di far transitare al suo interno la portata con tempo di ritorno 1000 anni.

La diga è stata così trasformata da manufatto di sbarramento in manufatto di attraversamento del corso d’acqua ed è possibile oggi visitarla grazie ad ulteriori interventi finanziati dal Comune e della Regione Toscana per ulteriori 110 mila euro, consistenti nella realizzazione di parapetti e delle prime strutture di accoglienza turistica in vista di una successiva ulteriore valorizzazione e inserimento a pieno titolo nel percorso museale del Museo delle Miniere.