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Del Campana Guazzesi, per il Comitato “il decreto è illegittimo. Si va verso la privatizzazione”

1 aprile 2023 | 14:11
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Del Campana Guazzesi, per il Comitato “il decreto è illegittimo. Si va verso la privatizzazione”

Con l’arrivo del commissario, il Comitato è diventato permanente e minaccia di ricorrere al Tar

Per risanare la situazione finanziaria della Rsa Del Campana Guazzesi di San Miniato, il Comune ha nominato un commissario. Il comitato che si era costituito per trovare una soluzione però, non si è sciolto e anzi è diventato permanente.

Con lo scopo esplicito, spiegano i membri, di “controllare la puntuale, sollecita ed efficace attuazione degli impegni recentemente assunti dall’amministrazione comunale e dai gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza in merito al futuro della struttura ed al mantenimento della sua gestione pubblica; denunciare pubblicamente eventuali ritardi o decisioni incoerenti con i predetti impegni; promuovere ogni ulteriore iniziativa ritenuta utile al fine di perseguire le finalità per cui il Comitato si è costituito”.

Primo atto del neonato Comitato è una lettera proprio sul commissario. “Non ci esprimiamo sul nominativo del prescelto – dicono per il semplice motivo che non lo conosciamo; pur tuttavia il fatto che sia dipendente di una cooperativa (la Sarah di Prato) che, direttamente o indirettamente, gestisce già ora ben cinque Rsa, oltre alle considerazioni elencate di seguito, ci inducono a pensare quale sia l’approdo privatistico verso cui condurrà la nostra casa di riposo. Esprimiamo invece forti critiche sul merito, sul contenuto e sulla legittimità del provvedimento.

Innanzi tutto non possiamo non rilevare che appare del tutto evidente che la sua bozza è stata scritta da qualcuno estraneo all’amministrazione comunale, quindi assolutamente non partecipe delle discussioni che in questi mesi si sono svolte, anche in sedi istituzionali, su questo argomento, che non era a conoscenza (o che ha volutamente non tenuto conto) degli atti approvati anche recentemente dagli organi dell’Amministrazione, mentre aveva invece come riferimento un contesto normativo e geografico del tutto estraneo alla realtà sanminiatese. Infatti il decreto ed il relativo allegato non contengono alcun riferimento, neppure di carattere incidentale, alla mozione approvata dal consiglio comunale nella seduta del 17 marzo ed a i suoi contenuti, non riporta nessuno degli indirizzi circa i provvedimenti da assumere per superare l’attuale momento di difficoltà finanziaria dell’Asp approvati in quella circostanza dal Consiglio e neppure quelli contenuti nella deliberazione della Giunta del 28 febbraio 2023. Lascia quindi al commissario piena libertà di azione circa la possibilità operare, nell’espletamento del proprio operato, anche in difformità delle volontà espresse dagli organi democraticamente eletti dell’amministrazione comunale”.

In nessuna parte del provvedimento, poi, “viene citato, quale elemento essenziale del piano di adeguamento, che il commissario è chiamato a predisporre il contributo straordinario che dovrebbe erogare il Comune (semplice dimenticanza?). Si limita ad indicare, come motivo di risoluzione dell’incarico, unicamente l’inosservanza di quei principi normativi e di quelle disposizioni di legge, nazionale o regionale, a cui deve attendersi qualsiasi persona che opera all’interno di un ente pubblico. In ultimo, la determinazione del compenso è stata fatta “a mente dell’art. 2, comma 3, del D.L. n. 150/2020, per come convertito nella legge n. 181/2020”, contenente “Misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria”.

Poi c’è anche il merito del contenuto del provvedimento. Per il Comitato “è gravissima la volontaria omissione di ogni riferimento al divieto di pervenire a forme di cessione del ramo d’azienda ed al venir meno della gestione pubblica della struttura, la mancata indicazione di puntuali indirizzi cui il Commissario dovrà attenersi nella predisposizione del piano di adeguamento, costituisce palese inottemperanza di quel compito d’indirizzo che la L.R. n. 43 attribuisce esplicitamente al Comune (art. 14, comma 2, lett. b). oltre a rendere a dir poco problematica, non fosse altro da un punto di vista giuridico, il controllo in progress del suo operato da parte del sindaco e della Giunta (e perché non anche del Consiglio?)”.

Ci sono, poi, la “problematica eventuale risoluzione del contratto del Commissario” e “grosse perplessità” su un articolo che “contiene un ovvio riferimento agli obblighi di riservatezza cui sono chiamati tutti i dipendenti pubblici, dall’altra contiene un divieto di dare informazioni e comunicazione di qualsiasi tipo relative ai provvedimenti o operazioni di qualsiasi natura abbia adottato, che è in evidente contrasto con le disposizioni in materia trasparenza ed accesso civico agli atti amministrativi”.

Il Comitato, infine, evidenzia “palesi vizi di illegittimità dell’atto in questione” alla luce dei quali il Comitato, fin dai prossimi giorni, si propone “di richiedere al Sindaco di San Miniato la revoca, in autotutela, del proprio decreto n. 4 del 28.03.2023 al fine di evitare le gravi conseguenze che potrebbero derivare all’Asp Del Campana Guazzesi, dal perdurare di una situazione di illegale nomina del proprio rappresentante legale e di conseguente nullità di tutti gli atti da questi adottati. Di richiedere alla Regione Toscana, per quanto di sua competenza, di intervenire al fine di porre rimedio alla grave situazione in cui si verrebbe a trovare l’Asp Del Campana Guazzesi a causa del citato decreto del Sindaco di San Miniato” o, nel caso questo non avvenga, “di adire ricorso amministrativo al Tar, per chiedere in primis la sospensione e quindi l’annullamento del predetto provvedimento”.