“E’ il momento di farci sentire” e gli studenti restano fuori

Dopo una stagione al freddo e vari problemi lamentati, anche legati allo spazio, i bagni non funzionanti hanno fatto maturare la decisione
“Oggi non entriamo, è il momento di farci sentire”. E’ lo spirito col quale questa mattina 17 marzo numerosi studenti del liceo Marconi di San Miniato hanno deciso di disertare l’ingresso in classe rifiutando la chiamata della campanella. Una protesta che potrebbe ripetersi, come già avvenuto nel febbraio scorso.
All’origine dello sciopero, che era stato annunciato ieri sera da alcune rappresentanze d’istituto dopo la richiesta, negata, di un incontro urgente con la dirigente scolastica Giovanna Maria Saba, vi sarebbero importanti problemi legati alla funzionalità dei bagni, ma non solo. “Da troppo tempo tante cose non funzionano – dichiarano alcuni genitori, che per adesso preferiscono rimanere anonimi -. Veniamo da un’intera stagione invernale in cui moltissime classi sono state all’addiaccio per la maggior parte dei giorni. Senza contare che i ragazzi lamentano da tempo croniche mancanze di spazio per le attività laboratoriali e non solo“. La ciliegina sulla torta sembra sia stata proprio la questione dei bagni, molti dei quali nell’edificio avrebbero da giorni problemi a causa di mancanza d’acqua. Una questione in grado di far scoppiare disagi in qualsiasi scuola, ma soprattutto in una struttura come quella di via Trento a La Scala, sede temporanea (in affitto) del liceo Marconi dopo le note vicende del doppio “esodo” dalla sede storica e poi da quella all’interporto di San Donato, dove il problema degli spazi è all’ordine del giorno.
La protesta di questa mattina si è risolta con una grande calca all’ingresso dell’edificio, con con gli studenti che avrebbero consegnato alcune lamentele in forma scritta alla dirigente che, dal canto suo, avrebbe provato invano a convincere i ragazzi a entrare regolamente in classe. La cronica carenza di spazi, la mancanza di “disposizione all’ascolto nei confronti dei rappresentanti degli studenti”, l’assenza di disponibilità “disponibilità verso i progetti pomeridiani” ed i “troppi problemi alle infrastrutture” sarebbero alcune delle lamentele più forti, al centro di una relazione tesa con la dirigenza che starebbe andando avanti in modo assai problematico da molto tempo.
A complicare i rapporti anche una lunga serie di segnalazioni che durante tutto l’inverno avrebbero a più riprese descritto una miriade di malfunzionamenti ai riscaldamenti, che alcuni descrivono come quotidiani. Di fatto, una gran parte di studenti oggi ha preferito non entrare, ma la cosa potrebbe non finire qui. “Sono entrati solo alcuni studenti delle quinte – racconta un alunno – perché avevano delle prove già messe in calendario”.
Dietro i ragazzi questa volta vi sarebbero anche numerosi genitori, che da tempo lamenterebbero la scarsa comunicazione della dirigenza della scuola nei confronti degli organi collegiali e delle varie componenti del consiglio d’istituto. Situazione tesa al punto che domani mattina con ogni probabilità il copione potrebbe ripetersi.
“Siamo in contatto continuo con la dirigenza e conosciamo bene le problematiche relative allo spazio – afferma il sindaco di San Miniato Simone Giglioli -. Anche in relazione a tutto ciò, abbiamo provato un’interlocuzione in merito all’edificio accanto all’attuale sede del Marconi, per la quale però ancora niente si muove”. Al palo, intanto, anche l’ormai nota opzione per il ‘nuovo Marconi’, che l’attuale maggioranza in comune vorrebbe costruire nel terreno fra Ponte a Egola e La Catena, nelle adiacenze dell’abitato di Molino d’Egola lungo la Tosco romagnola. “Stiamo ancora aspettando le carte dell’autorità di bacino – dice Giglioli in merito -. Ma è chiaro che i problemi attuali vadano affrontati prima e in altri modi”.