Ponte a Elsa, scuola pronta entro settembre 2024. Ma servono più bambini: “Dobbiamo fare di tutto per formare una classe prima”

“Ci sono alcuni iscritti, ma al momento non sono sufficienti”. In programma una riunione con i genitori
“Dobbiamo fare di tutto per formare una classe a Ponte a Elsa”. E’ ‘emergenza’ nella parte di San Miniato della frazione, dove nel giro di pochi giorni si dovranno organizzare due incontri pubblici: uno per l’apertura del cantiere della nuova scuola e una per trovare i suoi inquilini, almeno del primo anno.
Qui, dopo tanti anni di attesa, fra aprile e maggio dovrebbe partire il tanto atteso cantiere per la nuova scuola ‘Collodi’, a cui hanno dato slancio anche i finanziamenti del Pnrr ed i soldi recuperati dall’avanzo dal bilancio 2021, a compensazione dei prezzi lievitati inevitabilmente dopo la crisi ucraina. Nei prossimi giorni è prevista un’assemblea pubblica per la presentazione della nuova scuola, che come già anticipato altre volte, sarà una struttura all’avanguardia da molti punti di vista. Un cantiere che si spera sarà terminato entro settembre del 2024, dopo una spesa di circa 1,3 milioni di euro per un edificio, fatto con materiali ecocompatibili e riciclabili, compatibilità antisismica e via dicendo. Strutture per un totale di quasi 1400 metri quadrati che saranno adibiti in parte alla scuola elementare e in parte per la materna della frazione. Un’altra riunione però incombe sulla comunità della frazione: un incontro che a giorni dovrà essere organizzato alla presenza di genitori, della dirigente dell’istituto comprensivo Sacchetti Andrea Fubini e dei rappresentanti del comune. Dopo la mancata formazione della classe di prima elementare lo scorso anno, anche il conteggio delle iscrizioni per l’anno in avvio a settembre è impietoso e necessita di uno sforzo collettivo. “Ci sono alcuni iscritti, ma al momento non sono sufficienti – dice il sindaco Simone Giglioli –. Per questo si rende necessaria una riunione per capire il da farsi e così muoversi per tempo”.
Una situazione che dovrebbe essere meno ‘seria’ dello scorso anno quando, secondo molti genitori della frazione, la formazione di due prime a tempo lungo nella vicina La Scala avrebbe reso difficoltosa la nascita dell’agognata classe a Ponte a Elsa. La questione, che comunque viene da lontano, era emersa polemicamente anche all’ultimo consiglio comunale. “E’ dal 2016 che tutti gli anni la nuova scuola di Ponte a Elsa apre l’anno dopo – dichiarava la consigliera comunale di CambiamentiManola Guazzini –. Dal 2019 ho provato a chiedere almeno 5 volte una programmazione dei plessi scolastici che tenesse conto delle tendenze demografiche: la risposta è stata sempre ‘tutto va bene’. Nel frattempo molti bambini di Ponte a Elsa si sono iscritti altrove”.
Come sempre in questi casi, il passaparola fra i genitori è già partito fra preoccupazioni e ‘caccia’ ai bimbi, magari anche dell’altro lato della frazione o reclutando qualche bimbi più piccolo a cui far fare la cosiddetta ‘primina’. Inizialmente prevista per il 1 marzo, la riunione è saltata a data da destinarsi. “Si farà a giorni, a breve sarà comunicata un’altra data” assicura intanto il sindaco. Sullo sfondo, come sempre, l’incubo di un piccolo paese che per certi aspetti vive il suo momento di “gloria” sul fronte delle infrastrutture, con il Pnrr che promette grandi opere sia sul lato sanminiatese, come appunto la scuola, sia su quello empolese, fra piste ciclabili, aree verdi, la copertura della palestra e l’EcoPark al posto del cosiddetto ‘ecomostro’; dall’altra vive il dramma tipico delle aree interne e periferiche di una nazione in pieno calo demografico, con la paura che dopo la scuola si vuoti definitivamente il paese e, paradossalmente, la nuovissima struttura scolastica venga utilizzata pochi anni.