Il Borgo che vorrei apre a fragili e svantaggiati, nuovo bando fino a marzo

E’ aperto ad associazioni, cooperative e realtà del terzo settore che operano nell’ambito del supporto alla persona
Il Borgo che vorrei apre un nuovo bando, questa volta rivolto anche al terzo settore. Dall’inizio dell’anno infatti, il Comune di Santa Maria a Monte è stato impegnato nella promozione e nella valorizzazione del territorio tramite la ripresa di progetti legati al Borgo che vorrei, programma di iniziative volte alla riqualificazione del territorio che ha coinvolto principalmente il capoluogo.
Questa volta, tramite questo nuovo bando, l’obiettivo del Borgo che vorrei è quello di incentivare l’apertura di un’attività nel centro storico di Santa Maria a Monte allo scopo di fornire non solo un servizio alla comunità cittadina del luogo e un sostegno alla riqualificazione commerciale e turistica del territorio, ma anche e soprattutto un servizio di supporto alla persona, in particolare alle categorie fragili e di soggetti svantaggiati.
È proprio per questo che il bando in oggetto è aperto ad associazioni, cooperative e realtà del terzo settore che operano nell’ambito del supporto alla persona così come alle categorie più fragili tramite progetti di riabilitazione, socio terapeutici e di inserimento lavorativo. L’intento principale è quello di dare spazio alla progettazione di percorsi finalizzati all’acquisizione di capacità ed attitudini lavorative nei confronti di persone svantaggiate all’interno di una nuova attività da realizzare nel borgo antico.
Il bando è aperto a varie proposte: sarà infatti possibile partecipare proponendo progetti riguardanti l’apertura di attività commerciali, artigianali, di pubblico esercizio o somministrazione ed altro ancora, purché la realizzazione della stessa sia compatibile con l’obiettivo principale del bando. Le domande dovranno pervenire entro il 9 marzo tramite raccomandata con avviso di ricevimento, Pec a comune.santamariaamonte@postacert.toscana.it o consegnato direttamente all’ufficio protocollo del comune.