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Venite e Vedrete è il motto del vescovo Paccosi, che nello stemma ha voluto il battesimo e Cl

1 febbraio 2023 | 17:07
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Venite e Vedrete è il motto del vescovo Paccosi, che nello stemma ha voluto il battesimo e Cl
Venite e Vedrete è il motto del vescovo Paccosi, che nello stemma ha voluto il battesimo e Cl
Venite e Vedrete è il motto del vescovo Paccosi, che nello stemma ha voluto il battesimo e Cl

Dentro ci sono le sue radici e la sua storia

Dentro ci sono le sue radici e la sua storia: quella in Comunione e Liberazione, quella da missionario e anche quella della chiesa di Firenze, nella quale è cresciuto. Poi c’è l’invito alla conversione che passa dal Battista, con il quale lo accomuna il nome Giovanni (la stessa scelta la fece monsignor Migliavacca, che nello scudo pose un richiamo a sant’Andrea) o alla nascita, quella di Dio che si fa bambino per essere Uomo.

Il motto fa il resto nel chiarire la missione del nuovo vescovo eletto don Giovanni Paccosi, che farà il suo ingresso a San Miniato a fine mese: Venite e Vedrete. Tre parole del Vangelo di Giovanni (ancora il nome) capaci di descrivere l’essenza dell’essere Cristiano, usate proprio da Gesù e dirette a chi vuole fare esperienza di Gesù.

Sullo scudo, la croce di san Giovanni Battista fu bandiera della Repubblica Fiorentina dal 1115 al 1532 e anche vessillo ghibellino e per questo fa riferimento alla storia imperiale di San Miniato. La stella a 8 punte è simbolo del battesimo, oltre che della Madonna, della Madre Chiesa e delle Beatitudini.

La rondine rappresenta invece il viaggio e il ritorno, quindi in qualche modo la missione. A raccontare Cl c’è il grafico in basso, che il fondatore don Luigi Giussani utilizzava per rappresentare il mistero dell’Incarnazione, con la storia umana che scorre orizzontale, la X del Dio da conoscere nella direzione verticale verso l’alto di quasi tutte le frecce. Ma i modi di Dio non sono quasi mai i nostri ed ecco lì la freccia che scende a raccontare Dio che si incarna, incontra la storia dell’Uomo e ne entra a far parte: non c’è più niente da immaginare, solo da guardare.

Lo stemma di don Andrea