Nei corridoi, con i libri sotto il braccio: la scuola di Castelfranco come quelle americane

Da settembre parte la sperimentazione del modello Dada, accolta con entusiasmo dal Consiglio d'istituto

Sarà una rivoluzione nel vero senso della parola. Perché saranno i ragazzi a muoversi attorno ai professori e saranno i gruppi classe a spostarsi da un’aula all’altra, stravolgendo la didattica. Quelle immagini da film americano con i ragazzi che scivolano tra gli armadietti al cambio dell’ora potrebbero essere girate anche a Castelfranco di Sotto, dal prossimo settembre. Da ieri 9 gennaio infatti, giorno di apertura delle preiscrizioni, chi sceglie di frequentare la scuola secondaria di primo grado (la media) del capoluogo, da settembre non avrà la sua aula, ma la sua classe, con la quale si sposterà da un’aula all’altra: all’istituto comprensivo Leonardo Da Vinci infatti, partirà la sperimentazione del modello Dada, didattiche per ambienti di apprendimento.

Un modo per docente e alunni di personalizzare la propria aula (che diventerà l’aula di italiano, matematica, storia,…) e arricchirla di materiale dedicato, con tutto sempre a disposizione, aumentando la didattica laboratoriale e incentivando così l’apprendimento del fare, con un metodo che punta a coniugare l’alta qualità dell’insegnamento italiano, con la funzionalità organizzativa di quello anglosassone.

“Non c’è un metodo migliore di un altro – ci tiene a precisare il dirigente Sandro Sodini -. Ma dobbiamo prendere da ogni metodo quello che è meglio per noi. A settembre inizieremo la sperimentazione di questo modello, che vogliamo adattare a noi un po’ alla volta, con il contributo degli studenti stessi. Le cose principali saranno pronte, ma per esempio la tinteggiatura dell’aula potrebbe essere un progetto d’arte da realizzare con gli studenti. Ci teniamo che sia un sistema in progressione, capace di crescere con il coinvolgimento di tutti e a misura di tutti, specie degli alunni e delle alunne”. L’adozione del modello Dada amplia l’offerta formativa ed è stata già presentata al consiglio d’istituto, che l’ha accolta con entusiasmo, così come ha da subito fatto l’intero corpo docente.

“E’ bello lavorare con persone così – ha aggiunto il preside -, sempre pronte a sperimentare, crescere, imparare e che non si fanno mai spaventare da niente. La scuola non può stare ferma e non può essere mai uguale perché sempre diversi sono gli alunni, quindi sono fiero di guidare un gruppo così propositivo, entusiasta e innovatore“. Proprio dalle insegnanti è partita l’idea, quando hanno accolto la proposta di partecipare a un corso di formazione e sono tornate parlandone come di qualcosa che sì, si poteva fare.

Il corpo docente si sta già rimboccando le maniche, perché di cose da fare ce ne sono molte. “Intanto il Pnrr ci aiuta. Pensiamo di riuscire a finanziare progetti per oltre 150mila euro. Ma molte cose non sono comprese, come per esempio l’acquisto e la predisposizione degli armadietti. Ci stiamo rivolgendo ad aziende private del territorio e contiamo che vogliano essere parte di questa novità“, che riguarda un’età particolare, quella della scuola media appunto, in qualche modo passaggio all’età adulta.

 

 

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