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“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente

17 dicembre 2022 | 22:43
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“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente
“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente
“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente
“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente
“Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più”, l’Arci Valdera ha un nuovo presidente

Proposto un documento alla platea nel quale le istituzioni si sono impegnate a rafforzare i legami con l’associazione

Circoli Arci a congresso anche in Valdera. Con una seduta che ha tenuto banco per buona parte della giornata di oggi 17 dicembre nei locali del circolo de La Borra, le case del popolo hanno eletto come loro nuovo presidente Salvatore (Salvo) Rinzivillo. Appuntamento che arriva a pochi giorni da quello nazionale di Roma che ha eletto il nuovo presidente nazionale, il ligure Walter Massa, approdando anche in Valdera per quello che è il primo, vero, ricambio generazionale degli ultimi dieci anni, a selezionare colui che dovrà prendere le redini dell’associazione dopo Maria Chiara Panesi.

Anni peraltro molto particolari che hanno segnato il momento più difficile per le case del popolo, come il nuovo presidente, divenuto responsabile dello storico circolo ‘Rinascita’ di Ponsacco praticamente pochi giorni prima della chiusura del lockdown, sa molto bene. Ricercatore del Cnr, 46 anni, di origine siciliana ma da anni ponsacchino acquisito, Rinzivillo arriva al vertice di uno dei tre comitati territoriali che suddividono la provincia nell’organizzazione dell’Arci (insieme a Cuoio e area pisana): ben 60 circoli sparsi per 11 comuni, con un attivo di circa 5500 tesserati.

“Ho ascoltato molti di voi parlare oggi di quei circoli in cui siete stati bambini, crescendo letteralmente dentro le nostre case del popolo – ha detto alla platea congressuale -. Un’esperienza diversa dalla mia, dalla Sicilia della mia infanzia. Per me, studente universitario a Pisa, i circoli sono stati la porta di accesso alla rete di socialità della città. Proprio quei valori, quella capacità di fare rete, va rafforzata come non mai, sfruttando al massimo il grande patrimonio lasciatoci in eredità da una comunità forte come quella da cui i circoli sono nati”. Un vero e proprio contrattacco dei valori, quello proposto dal nuovo presidente in occasione della sua elezione, volto a “Ricostruire quella comunità ferita che oggi non esiste più, restituendole dignità proprio a partire da quei luoghi che oltre cent’anni fa nacquero proprio dalla comunità”.

Molti gli ospiti pervenuti, dai rappresentanti dei partiti, dal Partito Democratico, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, agli ospiti istituzionali regionali (presente l’assessore regionale alla scuola Alessandra Nardini) fino agli esponenti del mondo delle associazioni e della protezione sociale, come il presidente del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza don Armando Zappolini. Presenti anche molti sindaci della Valdera, fra cui il primo cittadino di Pontedera Matteo Franconi, quella di Ponsacco Francesca Brogi, quello di Casciana Terme Lari Mirko Terreni da pochi giorni eletto Presidente dell’Unione dei Comuni, Matteo Ferrucci per Vicopisano e Cristiano Alderigi per Calcinaia. Presenti anche l’assessore Marco Cecconi per Capannoli. Rappresentanti delle istituzioni che non si sono limitati ai saluti: è stato infatti proposto un documento alla platea congressuale nel quale le istituzioni si sono impegnate a rafforzare i legami con l’associazione.

Un’ottima occasione, comunque, per fare il punto di una fase certamente delicata per le case del popolo, fra il contraccolpo del Covid, la crisi energetica e le sfide lanciate dalla legge del Terzo Settore. “Nella crisi del Covid che ha visto chiudere i nostri circoli molto prima dei bar e riaprire parecchio dopo, voglio vedere l’aspetto positivo – ha detto il neoeletto presidente -. La chiusura delle attività dei bar dei circoli ha fatto emergere con forza l’innumerevole ventaglio di iniziative che da sempre animano le case del popolo e ci hanno visti protagonisti anche nel momento più buio del lockdown, dal sostegno scolastico ai ragazzi alla raccolta alimentare, dalla distribuzione di farmaci e spesa agli sportelli di aiuto digitale. Tutte queste cose, devono adesso essere ancora di più il centro di un protagonismo che già abbiamo, spesso in solitudine nelle frazioni e nei quartieri. Qualcosa che dev’essere il centro di un recupero e di un orgoglio della nostra identità politica. Qualcosa che cercheremo di far valere anche con gli strumenti che ci dà la nuova legge del terzo settore che seppure molto criticata dai circoli deve essere sfruttata nei suoi elementi positivi”.