FiPiLi a pagamento, Assotir: “Si scaricherebbe sui clienti il costo del pedaggio”

Rendendo meno competitiva l’economia del territorio. Per Bandecchi: “Mancanza di dialogo e di confronto sul tema infrastrutture”
“Occorrerebbe prevedere almeno delle forme di agevolazione per le imprese di trasporto locali, ad esempio considerando nuove forme esenzione o quantomeno di abbonamento”. Lo sottolinea Maurizio Bandecchi di Assotir Toscana commentando la questione dei pedaggi per la FiPiLi.
La posizione di Assotir a riguardo è immaginabile, anche se l’occasione è per andare più a fondo. “Assotir – spiega Bandecchi – denuncia da tempo la mancanza di dialogo e di confronto sul tema infrastrutture, che è necessario, altrimenti si alimentano equivoci e convinzioni non basate su fatti concreti, come il fatto che il traffico pesante sia dovuto alla ‘furbizia’ di evitare i pedaggi della A11. In realtà, il traffico pesante in FiPiLi è per la stragrande maggioranza un traffico locale, dovuto al fatto che sul versante meridionale del Valdarno è l’unica infrastruttura a servizio di moltissime zone produttive che non hanno alternativa a questa strada nata appositamente per dare un collegamento est ovest alle diffuse attività manifatturiere e distributive della Toscana centrale. L’alternativa è la Tosco Romagnola”, che va in crisi a ogni chiusura della FiPiLi.
“Si dimentica poi che non ci sono possibili collegamenti fra la FiPiLi e l’A11 – aggiunge Bandecchi – perché tutte le strade che le potrebbero collegare sono caratterizzate da divieti di circolazione ai mezzi pesanti. Infine, sarebbe bene almeno tenere in considerazione il fattore competitività del nostro sistema produttivo locale, legato a filo doppio con il servizio di trasporto che non potrebbe che scaricare sui propri clienti, i nuovi costi dei pedaggi”.
Tutto questo si aggiunge poi alla “crescente esasperazione delle imprese di trasporto che sono sempre più penalizzate da costi crescenti del gasolio, da un mercato in calo e soprattutto da un sistema di regole che va profondamente riformato, da cui scaturiscono le 4 proposte di riforma lanciate da Assotir: costi minimi di sicurezza obbligatori, limiti alla subvezione, riconoscimento economico dei tempi di attesa al carico e scarico e tempi di riscossione al massimo di 30 o 60 giorni”.