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Aperto in cattedrale l’anno giubilare della diocesi di San Miniato

5 dicembre 2022 | 09:22
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Aperto in cattedrale l’anno giubilare della diocesi di San Miniato

Messa solenne in Santa Maria Assunta e San Genesio. Al via dodici mesi di iniziative e celebrazioni

Partito nella cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio l’anno giubilare della diocesi di San Miniato. Ieri (4 dicembre) l’amministratore apostolico della Diocesi, monsignor Andrea Migliavacca ha aperto la porta del Giubileo al termine dell’Eucaristia delle 17. Un segno di una chiesa in uscita che si apre al mondo per una nuova evangelizzazione.

Il giubileo festeggia il compimento dei 400 anni dalla istituzione della diocesi di San Miniato. Un momento significativo vissuto da tutta la chiesa sanminiatese in festa.

Nell’omelia è stato monsignor Migliavacca a ripercorrere la storia: “Scartabellando – ha detto – tra carte, decreti e bolle pontificie, raccolte e ben custodite nell’archivio diocesano, ritroviamo una bolla di Papa Gregorio XV: è datata 5 dicembre 1622. È l’atto con cui viene eretta la diocesi di San Miniato, scorporandola da quella di Lucca, e unendo strategicamente questo territorio dal punto di vista politico al Granducato di Toscana. In concomitanza con l’intervento pontificio, il Granducato eleva il borgo di San Miniato alla dignità di città. Una donna è la grande artefice di questa operazione che porta a riconoscere l’autonomia di un territorio di Chiesa che già viveva con una propria rilevanza, la nostra diocesi appunto, ed è Maria Maddalena d’Austria, moglie di Cosimo II, defunto però nel 1621 e quindi lei reggente del Granducato”.

Intensi alcuni passaggi dell’omelia: “Se quattrocento anni di storia sembrano suggerire di guardare all’indietro, alla storia che ci precede – ha detto il monsignore – in realtà il senso del giubileo è guardare in avanti, alla novità che ci attende e che è promessa. Si tratta di vivere il Giubileo nella nostra comunità guardando a quanto compie di nuovo il Signore, a come opera Lui, a dove ci conduce il Risorto, a cosa ci chiede di rinnovare, di intensificare magari o di correggere. Celebrare un giubileo significa ricevere l’invito a camminare, a guardare avanti, che significa fissare lo sguardo su Gesù, il Vivente e vivere la storia che ci attende dietro a Lui. Si tratta di fidarci e di imparare a vedere. Questo dovrà essere il Giubileo: fidarci di Lui e imparare a vedere”.

“È quella – ha proseguito – che il papa ci invita a chiamare come “Chiesa in uscita” e appunto questo dobbiamo essere nel Giubileo. Dalla chiesa, dalla Cattedrale dove celebriamo l’evento pasquale e l’incontro con il Risorto, e quindi dovremo entrare, passare per una porta, dovremo poi uscire, passare di nuovo per quella porta che si apre dall’interno, per uscire e stare nel mondo”

“Il Vangelo – ha detto ancora – ci consegna un forte invito alla conversione. E anche questo è il giubileo, un grande appello alla conversione, al cambiare vita, al tornare al Signore e alla autenticità del vangelo. È questo il grande richiamo di Giovanni Battista. Ed è eco di questo tempo di avvento che ci accompagna ad accogliere il Signore che sta per venire (“il regno dei cieli è vicino”). La Chiesa in festa celebra il Signore che viene e nell’incontro con il Risorto si scopre rinnovata, convertita, riempita nuovamente di vita e di vangelo. E allora si comincia a portare frutti, a vivere le opere del vangelo che sono opere di amore, di giustizia, di pace”.

Durante tutto l’anno giubilare, che si concluderà l’8 dicembre del 2023, sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria visitando la cattedrale. Tra le iniziative di carattere spirituale, sono previste giornate dedicate a specifiche categorie che, nell’occasione compiranno il pellegrinaggio alla cattedrale. In alcuni casi si è deciso di collocare queste giornate in concomitanza con appuntamenti annuali ormai tradizionali, come la consegna del Messaggio della pace ai sindaci, l’8 gennaio, che coinciderà col Giubileo dei Politici e degli amministratori. Il Giubileo della Vita consacrata si terrà in febbraio, per la festa della Presentazione al Tempio, mentre il Giubileo dello Sport, in concomitanza con il tradizionale aperitivo del vescovo coi giovani. In programma anche due pellegrinaggi verso mete fuori diocesi: a Lourdes, dal 22 al 25 aprile, e a Piacenza, il 14 ottobre, nei luoghi d’origine di monsignor Paolo Ghizzoni, vescovo della diocesi di San Miniato nel post-Concilio.

Tra gli appuntamenti di formazione spirituale ci saranno anche i Quaresimali, in programma nelle cinque domeniche di Quaresima con la presenza di altrettanti vescovi in diverse chiese del territorio diocesano, e la lettura continuata della Parola di Dio a partire dal 24 novembre. Agli appuntamenti di carattere religioso se ne aggiungeranno altri riguardanti la storia e l’arte. Il primo di questi sarà il concerto in San Domenico, sabato 10 dicembre. Annunciata anche la mostra a Palazzo Grifoni col ritratto restaurato della granduchessa Maria Maddalena d’Austria, che fu fautrice della fondazione della diocesi sanminiatese e la presentazione di un libro, frutto di una tesi di laurea, sulla storia del palazzo vescovile.

All’apertura delle celebrazioni erano presenti, fra gli altri, i sindaci del Comprensorio e il governatore Eugenio Giani.